L'Italia è un paese ricco solo sulla carta?
Ricchi?
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La sicurezza di essere ricchi
L'Italia è un paese ricco? Sì, senza dubbio. Forse una risposta affermativa così decisa può far pensare alla solita presunzione di molti italiani che con i classici "pizza, pasta e mandolino" sono convinti di aver superato tutte le crisi passate e di poter scavalcare quelle che un gran numero di paesi stanno vivendo. Ma l'Italia è davvero un paese ricco e lo è, abbene sì, anche grazie alla pizza. E per pizza intediamo tutti i prodotti di cui possiamo andare fieri a livello enogastronomico e grazie alle cui esportazioni è stato stimato dall'Istat, per il mese di aprile 2011, un interscambio commerciale di 3,8 mld di euro. C'è da restare sorpresi se si pensa che i prodotti maggiormente esportati hanno riguardato settori come quello dei mezzi di trasporto (33,1%), dell'abbigliamento (21,8%) e dei metalli di base (19,2%). Pensando poi alle caratteristiche geografiche del nostro paese, che offre paesaggi meravigliosi, dal mare alla montagna, e alle città d'arte famose in tutto il mondo, è facile capire come il turismo sia l'attività più redditizia che arriva a coprire il 12% del PIL. Se però il più scettico dei lettori può, giustamente, far notare che l'Italia è praticamente priva di risorse fondamentali quali petrolio e gas naturale, che siamo costretti ad importare, si può ribattere l'elevata potenzialità di sfruttamento di risorse rinnovabili quali l'energia solare ed eolica. Perchè allora viene da pensare che siamo ricchi, sì, ma solo a parole?
L'incapacità della gestione della ricchezza
È innegabile l'assurda gestione del nostro patrimonio artistico, basti pensare ai recenti crolli avvenuti negli scavi a Pompei, tranquillamente evitabili con opere di manuntenzione per le quali sembrano non esserci mai fondi. Andate all'estero e vedrete paesi che, seppur in gravi condizioni di crisi economica come Spagna e Grecia, vi presenteranno qualsiasi reperto archeologico, anche di dimensioni irrisorie, come il più prezioso dei ritrovamenti, conservato con tutte le attenzioni che merita. Non vi sentite un po' in colpa, e anche un po' stupidi, pensando ai nostri monumenti, letteralmente, cadenti a pezzi? E con loro si sgretola anche la possibilità di attirare turisti e di guadagnare semplicemente grazie a una corretta gestione di un patrimonio che tendiamo a dare per scontato. Un grande spreco è poi rappresentato dalla totale mancanza di sfruttamente delle risorse rinnovabili. Si potrebbe calare sensibilmente l'acquisto di energia dall'estero semplicemente investendo nella diffusione degli impianti eolici, ma invece non si fa altro che litigare sul fatto che rovinano il paesaggio, o dei pannelli fotovoltaici, con notevole risparmio di spesa pubblica e privata. Finché si continuerà a rinunciare a vedere le potenzialità del nostro paese perché impegnati a litigare su questioni futili, diverremo sempre meno ricchi... anche sulla carta.