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Lampadine a risparmio energetico, caratteristiche

Funzionamento e caratteristiche delle moderne lampade a risparmio energetico

FUNZIONAMENTO

Fino ad ora, la maggior parte delle lampadine che tutti noi usavamo erano a incandescenza; ovvero, emettevano la luce grazie ad un filamento di tungsteno che si surriscaldava. Questo tipo di lampade però, produceva oltre alla luce, anche una gran quantità di calore, sprecando così parecchia energia. In un mondo che è sempre più attento allo spreco delle risorse e all'inquinamento ambientale, questo non era più ammissibile. Per questo motivo, sono state sviluppate delle lampade, in grado di produrre luce senza una gran dispersione di calore, che permettono quindi un notevole risparmio di energia. Sono le lampade fluorescenti, conosciute come lampade a risparmio energetico. Sono costituite da un tubo di vetro, di diversa forma a seconda dei tipi, che viene riempito con un gas nobile (argon, neon, xeno o kripton) e una piccola quantità di mercurio liquido che evapora miscelandosi al gas. Il tubo, avente due elettrodi agli estremi, è rivestito internamente da una polvere fluorescente. Quando la corrente scorre tra i due elettrodi, le particelle di mercurio si eccitano, emettendo radiazioni ultraviolette, che vanno a colpire la polvere fluorescente all'interno del tubo, che a sua volta emette luce visibile.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Le caratteristiche principali delle lampade a basso consumo sono: la forma del tubo fluorescente, il diametro dello stesso, il tipo di polvere fluorescente e la tonalità luminosa. Vediamole ora più nel dettaglio.
Forma del tubo: è la forma stessa della lampada, che può essere: compatta, circolare, lineare.
Diametro: è il diametro del tubo fluorescente; si esprime mediante una sigla, composta da una T seguita da un numero. Aluni esempi: T4 = 12,5 mm, T5 = 16 mm, T8 = 26 mm.
Tipo di polvere fluorescente: in base al tipo di materiale fluorescente, le lampade possono essere: standard (con polveri ad alofosfati), trifosforo (con polveri composte da tre alofosfati miscelati) e pentafosforo (con polveri composte non da 5 alofosfati ma da una miscela di terre rare).
Tonalità luminosa: Per indicare il tipo di luce emessa, si usa un codice composto da tre cifre: la prima indica il tipo di polvere fluorescente utilizzata (6 = standard, 7 = standard extra, 8 = trifosforo, 9 = pentafosforo), la seconda e la terza invece, indicano la tonalità stessa della luce, espressa sotto forma di temperatura o meglio, centinaia di gradi kelvin. Il colore della luce infatti, dipende strettamente dalla temperatura. Temperature più basse corrispondono a colori più caldi (tendenti al rosso), mentre temperature più alte corrispondono a colori più freddi (tendenti al blu). Una lampada 825 ad esempio, emetterà una luce molto più "calda" rispetto ad un 880.

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