Aliens VS Predator: recensione
Dall'unione di due "mostri" sacri della cinematografia un film pieno di azione ed effetti speciali incredibili. La storia di due civiltà differenti che si fronteggiano per avere la meglio l'una sull'altra. Nel cast, la sorpresa tutta italiana, Raoul Bova.
Condensato di effetti speciali e trama epica
Il regista Paul W. S. Anderson deve essere stato assai felice quando si è visto approvare il suo progetto per la trasposizione cinematografica del fumetto Alien VS Predator, creato nel 1989 dai disegnatori della Dark Horse Comics. La storia tratta dello scontro tra due civiltà aliene per la supremazia sul nostro pianeta e vede come spettatori assoluti proprio il genere umano, che si ritira in bui anfratti pur di non avere nulla a che fare con la maestosa e brutale potenza di due dei mostri più terrificanti del cinema fantascientifico. Il bipede creato dalla matita di H. R. Giger è lanciato in una lotta all'ultimo sangue contro la razza predator, o più comunemente conosciuti come Yautja, per poter sopravvivere a questi ultimi durante l'espletamento della prova di coraggio sostenuta al fine di poter dimostrare di essere ormai diventati adulti e di meritarsi la qualifica di cacciatori o ancora meglio predatori. Scoperti in un'enorme piramide da un gruppo in ricognizione in Antartide dopo la segnalazione di un satellite, i predator ingaggiano una lotta senza fine contro gli alien tra rocamboleschi combattimenti e scene montate magistralmente per poter attirare l'attenzione dello spettatore il film fila liscio fino alla fine in un condensato incredibile di suspence e paura. Il tutto contornato da un cast di assoluti "comprimari" delle due bestie aliene come l'italianissimo Raoul Bova o il più esperto Lance Henriksen (meglio conosciuto come l'androide Bishop Weiland nei primi film della serie Aliens) che si limitano a una compassata cornice dello scontro. Uscito nelle sale nostrane nel gennaio del 2008, la messa in cantiere del progetto ha avuto gestazione difficile viste le 40 sceneggiature, precedenti quella di Anderson, rifiutate dalla Fox. Tra piramidi e geroglifici alieni un'ora e mezza abbondante di film che si lascia guardare tutta d'un fiato. Vale la pena ricordare giusto un paio di slogan utilizzati nella campagna promozionale del film che hanno contribuito a creare attesa intorno al prodotto: "Chiunque vinca...noi perdiamo" e il meno minaccioso: "È il nostro pianeta...è la loro guerra".
Aspetti positivi
Il film è intrattenimento puro, liscio, ma senza troppe pretese. Se lo si guarda con l'occhio giusto può sicuramente risultare piacevole.
Aspetti negativi
Per i puristi è solo l'ennesima riproposizione sgangherata di un fumetto molto apprezzato.