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Amici Miei: recensione del film ed elenco delle frasi più famose

Amici Miei, è considerato uno dei capolavori cinematografici degli anni settanta e si inquadra nel genere della famosa commedia all’italiana, anche se in questa pellicola non vi è il classico happy end. Tra le varie citazioni presenti, famosa è la parola “supercazzola”, che sta a indicare una frase che non ha alcun senso logico.

Scheda

Amici Miei, è girato in Toscana nel 1975 e dura circa 145 minuti; il film è a colori e fa parte del genere della commedia. La regia è di Mario Monicelli, grande regista italiano del Novecento che si è spento nel 2010. Gli attori principali sono Ugo Tognazzi (Raffaello Mascetti), Gastone Moschin (Rambaldo Melandri), Philippe Noiret (Giorgio Perozzi), Duilio Del Prete (Guido Necchi) e Adolfo Celi (professor Aldo Sassaroli).

Trama

Il film s’incentra su quattro amici fiorentini, molto uniti e che affrontano le amarezze della vita facendo vari scherzi (anche pesanti) ai poveri sfortunati che si trovano sulla loro strada. Il primo amico è Raffaello Mascetti, un ex nobile che ha sperperato la sua eredità e quella della moglie e vive in un misero scantinato. Il secondo compagno di avventure è Rambaldo Melandri, che lavora come architetto ed è alla disperata ricerca di una donna e una volta trovata, inizialmente, decide di lasciare gli amici ma alla fine si pente e ritorna nel gruppo. Giorgio Perozzi (che fa da narratore nel film), è un giornalista che prende la vita in modo allegro, superficiale (a differenza di suo figlio) e tradisce ripetutamente la moglie. Il quarto amico è Guido Necchi, che possiede un bar insieme alla moglie, bar nel quale si ritrova il gruppo. Ai quattro compagni, ben presto, si unisce il professor Sassaroli, che è un dottore annoiato dalla sua monotona vita. Melandri s'innamora della moglie di Sassaroli, che gliela cede volentieri insieme però al mantenimento della donna e delle persone ad essa collegate. Questo gesto inaspettato frutta al professore l’ingresso nel gruppo di cui ben presto diventa una parte importante; Melandri intanto inizia a pentirsi della sua scelta e dopo poco tempo ritorna nel gruppo, interrompendo la relazione sentimentale. Le vicende personali dei quattro amici si alternano agli scherzi o “zingarate” che essi fanno, come ad esempio quella celebre degli schiaffi ai passeggeri del treno in partenza alla stazione di Firenze.
Il film termina con la morte di Perozzi davanti agli amici e ai suoi familiari.

Frasi famose

Frasi famose e celebri del film sono ad esempio “Strage di mondane brutalmente assassinate da bande di finocchi armati”, oppure “Ma che, è morto sul serio?” o ancora “Quando penso alla carne della mia carne,chissà perché, divento subito vegetariano”.

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