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Con quali strumenti si osserva il cielo

Scrutare il cielo e cercare spiegazioni razionali a ciò che nasconde è da sempre un’attività che affascina l’uomo. Gli oggetti “misteriosi” che gli antichi identificavano come eventi voluti dalle divinità sono ora per noi i corpi celesti che compongono l’Universo. Oggi, per studiare il cielo, si utilizzano i telescopi.

I Telescopi Terrestri

Parlando di telescopi ottici intendiamo apparecchiature in grado di captare le radizaioni elettromagnetiche. Questi sono formati da un obiettivo, un fuoco (punto verso cui le radiazioni vengono indirizzate dall’obiettivo) e un oculare in cui osservare l’immagine (che si forma nel fuoco). I telescopi a rifrazione hanno l’obiettivo costituito da un sistema di lenti, mentre i telescopi a riflessione convoglino la luce su uno specchio concavo; questo specchio riflette le radiazioni e le converge nel fuoco. Per far sì che tutti i raggi luminosi cadano nello stesso identico punto, la curvatura dello specchio è il risultato di un insieme di calcoli ben precisi. Poiché la sfera celeste è in continuo apparente movimento, i telescopi sono anche dotati di un motore, che consente loro di ruotare intorno a un asse puntato in direzione dei poli celesti e in verso contrario alla rotazione terrestre; così facendo, si mantiene fissa la posizione sul corpo osservato.

I Telescopi Orbitanti

Tuttavia, le radiazioni provenienti dagli astri e che raggiungono la Terra risultano sempre un po' imprecise, dato che attraversano l’atmosfera terrestre la quale, assorbendo alcune lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico, produce una distorsione dell’immagine. Non è quindi possibile eliminare in alcun modo questa interferenza dell’atmosfera e, per questo motivo, sono stati costruiti i telescopi orbitanti intorno alla Terra, e quindi al di fuori dell’atmosfera; di conseguenza, le immagini fornite da questi non sono per nulla distorte. Il più famoso telescopio spaziale è L’Hubble Space Telescope (HTS), un vero e proprio osservatorio che orbita attorno alla Terra; è stato costruito dalla NASA in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).Vengono anche utilizzati i radiotelescopi, dei sistemi di antenne che permettono la registrazione e l’amplificazione delle onde radio che giungono dai vari corpi celesti. La radioastronomia è stata protagonista di un grande sviluppo a partire dalla fine degli anni ’70, in quanto ha contribuito in modo determinante alla ricerca. Si è infatti scoperto che gran parte dei corpi celesti sono in grado di emettere radiazioni non comprese nel campo visibile. È quindi possibile raccogliere informazioni addirittura nel campo dell’ultravioletto e in quello dei raggi x.

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