Cyberknife: informazioni sul dispositivo radiochirurgico
Il Cyberknife è un'apparecchiatura per la radiochirurgia robotica. In Italia ne esistono quattro esemplari. I centri attivi sono: Milano (CDI.IT Centro Diagnostico Italiano ) - Firenze (Casa di Cura Ulivella) - Messina (Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Gaetano Martino) - Vicenza (Ospedale Civile San Bortolo).
La procedura
Prima di trattare il soggetto con il Cyberknife un'equipe medica composta di oncologi, radiologi, radioterapisti e radiochirurghi consultano i referti dell'ammalato. Sfruttando le capacità dell'apparecchiatura, avviene una combinazione di immagini con l'ausilio di TAC e Risonanza Magnetica fatte sul paziente in precedenza. Questo studio combinato, serve per individuare esattamente la zona tumorale e intervenire con la radiochirurgia ponendola in alternativa alla chirurgia tradizionale.
Nella radiochirurgia (detta anche radioterapia stereotassica), vengono utilizzati radiazioni ionizzanti sottoforma di fasci che sono proiettati nel "punto" da bersagliare, in modo da colpire e distruggere il tumore.
Il trattamento dura da mezz'ora a un'ora. Occorrono da una a cinque sedute in regime ambulatoriale. Terminata la terapia bisognerà sottoporsi a controlli periodici ogni tre o quattro mesi, per valutare la risposta al trattamento medico.
Le patologie che può curare
Il radiobisturi intelligente è in grado di curare diverse patologie. Le aree cliniche trattatabili sono: l'encefalo, il fegato, la spina dorsale, il polmone e la prostata, in quei pazienti che non possono essere operati, che rifiutano l'intervento chirurgico, che hanno avuto delle recidive. Inoltre la tecnica è utilizzata anche come cura palliativa, per alleviare le sofferenze in quei malati che non rispondendo positivamente ai tradizionali trattamenti, vivono lo stadio terminale della malattia.
La tecnica di utilizzo
I due elementi principali del Cyberknife sono le radiazioni prodotte da un acceleratore di particelle lineari e un braccio robotico, che attraverso un sistema computerizzato permette di dirigere il fascio di energia in qualsiasi parte del corpo. Il LINAC può collocarsi in 130 posizioni diverse intorno al paziente. Da ogni posizione il fascio può essere indirizzato in 12 direzioni diverse, per un totale di 1500 fasci con differente sistemazione. Inoltre se il paziente, disteso sul lettino dovesse fare qualche movimento, lo strumento è in grado di correggersi automaticamente, senza alterare la traiettoria del fascio. La stessa cosa vale per chi è affetto da tumore al polmone. In questo caso il tumore è un bersaglio in movimento, perchè con il respiro tende a variare la sua posizione. Questa macchina è in grado di ristabilire la zona corretta e colpire l'obiettivo senza danneggiare i tessuti sani.
I risultati
Oggi la figura del radioterapista è rilevante. Un tumore non è omogeneo, e questa sofisticata macchina riesce ad identificarne la densità e consentire all'operatore di dosare correttamente il trattamento.
Per questo si può dire che ogni paziente è diverso dall'altro, e ciascuna terapia va personalizzata, più elementi si conoscono e più pertinente sarà l'applicazione.