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Full Metal Jacket: recensione del film

Un grido disperato di Kubrick contro l'istituzione brutalizzante dell'esercito americano e contro la guerra, non solo quella del Vietnam. Penultima perla del mai abbastanza compianto regista statunitense.

Prima parte

Film di guerra di Stanley Kubrick del 1987, è diviso in due parti distinte ma in relazione tra di loro. Nella prima parte il regista si dedica a mostrarci l'orrore dell'addestramento a cui si sottopongono le nuove reclute appena trascinate via dalle loro vite dallo "Zio Sam". La chiamata alle armi per questi poveri ragazzi avviene tra l'altro in un momento storico particolarmente difficile per gli Stati Uniti che da poco sono entrati in guerra nei territori del Vietnam.
La denuncia di Kubrick nei confronti del sistema militare americano si fa spazio quando il regista ci mostra il durissimo addestramento per diventare un soldato, un marine, una sanguinaria, spietata, perfetta macchina da guerra.
Il personaggio dell'istruttore, il Sergente Hartman, non ha eguali nel cinema contemporaneo per violenza e bieco cinismo. Non tutte le reclute, bersagliate continuamente da improperi di ogni tipo del Sergente Istruttore e puniti con avvilenti e degradanti mansioni, riusciranno a superare indenni il corso.

Seconda parte

La seconda parte è incentrata sulla guerra vera e propria. Le reclute che hanno superato brillantemente il corso e le angherie del loro Sergente ora sono dei Marines. Non c'è da essere felici per questo. Da questo momento sono ufficialmente carne da macello. Partono per il Vietnam e conosceranno il vero orrore, diventeranno assassini senza pietà. Alcune scene, come quella in cui Joker (uno dei personaggi principali) si vanta di essere il primo nel suo palazzo ad uccidere un vietcong, spiega lo squallore di una guerra che fa perdere la dignità in cambio di una spietatezza che stravolgerà per sempre le vite dei soldati. Kubrick con Full Metal Jacket mostra il lato più duro e insopportabile dell'America, e mette anche in mostra e in ridicolo un machismo che all'epoca si impartiva ai soldati per farli sentire sempre i più forti e dalla parte della ragione. Senza capire che il nemico non era il comunista vietcong, ma uno schema ideologico pericolosamente sbagliato e deviato. Tacciato da vari estremisti di essere anti-americano, il regista ha preso in giro un intero sistema con questo film iperrealistico girato interamente in Inghilterra.

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Camille claudel fu una scultrice francese nata a fère-en-tardenois nel 1864, legatissima alla figura del fratello, paul, noto scrittore e diplomatico. alla vicenda biografica della donna, personaggio controverso e sopra le righe, si ispira l'omonimo film firmato nel 1988 da bruno nuytten.