Gianfranco Fini, dal MSI alla Presidenza della Camera
Gianfranco Fini è un politico italiano. Membro e presidente di Futuro e libertà, è attualmente il presidente della camera dei deputati. La sua carriera inizia però molto addietro negli anni, grazie ad un partito che seguiva le orme dell'ormai decaduto fascismo.
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Gianfranco Fini, brevi cenni biografici
Gianfranco Fini fu vicino alla politica sin da giovane, poiché i suoi genitori e il nonno erano stati impegnati politicamente. In particolare sua madre partecipò alla marcia su Roma e fu una fedelissima organizzatrice del Msi. Anche il nome Gianfranco aveva un significato non solo affettivo ma politico, in onore del cugino ucciso dai partigiani. Fu però verso i 16 anni che si appassionò alla politica, a causa di un episodio. Era al cinema con gli amici e un gruppo di manifestanti di sinistra protestò per il film in proiezione, a favore della guerra in Vietnam. Si giunse alle mani e Fini, in conseguenza dell'accaduto, decise di documentarsi, avvicinandosi così alla Giovane Italia. Da quel momento in poi, sarà attivo in politica, militando per il Fronte della Gioventù.
Carriera politica
Il Fronte della gioventù altro non era che un'organizzazione del MSI, ovvero il Movimento sociale italiano. Questo era un partito politico fondato dagli ex capi fascisti all'indomani della guerra mondiale, allo scopo di rifondare il nucleo ideologico del fascismo ormai decaduto, mantenendo così vivida l'immagine di un Duce vittorioso. Tale partito subì molte critiche e fu protagonista di svariati arresti tra i suoi membri, poiché la nuova Costituzione aveva negato, e vieta tutt'oggi, la ricostituzione del partito fascista, considerando illegale il fascismo come movimento politico. Nonostante ciò il Msi sopravvisse e solo nel 1995 si scisse, facendo nascere da esso AN, ovvero Alleanza nazionale. Presto Gianfranco Fini ne divenne il leader indiscusso, portando avanti idee quali quella della famiglia e del lavoro. Spesso alleato con altri partiti di centro-destra, ha fatto molta carriera da quando aveva esordito come giovane membro del Msi. Per alcuni anni fece esperienza nel consiglio comunale di Aprilia, Brescia e poi Reggio Calabria. Si candidò poi a consigliere comunale a Roma, carica che ha ricoperto fino al 2001. Dal 2001 fino al 2006 sarà vicepresidente nel secondo governo Berlusconi, ricoprendo anche il ruolo di ministro degli Esteri. In questa veste si renderà promotore della tanto discussa e ambigua Legge Bossi-Fini sull'immigrazione in Italia. AN continuerà ad esistere sino al 2009, anno in cui Fini decide di allearsi con Silvio Berlusconi in occasione delle elezioni politiche. Fonderanno insieme il Popolo delle libertà, di cui leader rimane Berlusconi. Eletto presidente, quest'ultimo proporrà Fini come Presidente della Camera, ruolo che ancora oggi detiene. Divergenze tra i due, porteranno Fini ad allontanarsi dalla coalizione al governo e a fondare Futuro e libertà.