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Il favoloso mondo di Amélie: trama e cast

"Il favoloso mondo di Amelie": quando il cinema è arte.

Un vero caso cinematografico

“Il favoloso mondo di Amelie” ha rappresentato un vero caso cinematografico, quando è uscito nelle sale. Incentrato sulle vicende innescate dalla ragazza del titolo, la pellicola diretta da Jean Pierre Jeunet, lo stesso che in coppia con Marc Caro aveva diretto un altro film recensito molto positivamente, “Delicatessen”, ha sbancato il botteghino negli Stati Uniti e ha avuto critiche entusiastiche in patria, ove è stato accostato ai grandi film del passato. Forse anche con qualche ragione.

Trama e recensione

La vicenda è ambientata a Parigi, ove una giovane cameriera trascorre serenamente le sue giornate tra attività lavorativa e visite all’anziano padre. La sua vita scorre senza eccessivi sussulti, ma lei sembra accontentarsi di questo monotono tran tran. Il 31 agosto del 1997, però, la sua esistenza muta in profondità. Quando sullo schermo del suo televisore passa la notizia della morte di Lady Diana, le cade un tappo di bottiglia, la cui ricerca innesca tutta una serie di conseguenze. Infatti, Amelie (Audrey Tautou), trova, sotto la piastrella ove è andato a finire il tappo, una scatola ripiena di cianfrusaglie e si mette in testa di restituirla al proprietario, cambiandogli in tal modo la vita. E scopre che è bellissimo mutare il destino degli altri. Mentre però si attiva per fare del bene al prossimo, rischia di non farlo a se stessa. Incontrato un ragazzo, Nino (Mathieu Kassovitz), del quale si innamora a prima vista, a causa di una serie di fraintendimenti rischia di perderlo ancora prima di averlo trovato. E soltanto nel finale, dopo l’ennesima serie di peripezie, i due, che hanno molti punti in comune dovuti a una complicata infanzia, riescono a coronare il loro sogno d’amore.
Il film, girato nel 2001, ha avuto cinque nomination all’Oscar, senza tuttavia vincere neanche un premio. E anche il botteghino lo ha premiato in maniera copiosa. A ragione, perché “Il meraviglioso mondo di Amelie” è una pellicola che riporta alla memoria film del passato nei quali la storia creava un congegno perfetto, nel quale ogni elemento si incastrava alla perfezione per restituire un risultato finale senza apparenti smagliature. Uno dei punti di forza dell’opera, sono i dialoghi, che riscono a non scadere mai nel banale. E anche la psicologia dei personaggi viene restituita in maniera ottimale, riuscendo a trovare il delicato equilibrio con lo scorrere della storia verso il suo naturale epilogo. Insomma, un piccolo grande film che ridona lustro a una delle cinematografie storiche del Vecchio Continente.

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