Stardust in DVD: recensione e trama
“...Un filosofo una volta si chiese: siamo umani perché osserviamo le stelle o le osserviamo perché siamo umani? Quesito sterile… poi le stelle osservano noi? Questa sì che è una bella domanda!” (il narratore in “Stardust”)
Trama e DVD
In "Stardust" la trama si sviluppa nell’Inghilterra vittoriana, dove un innocuo muro che separa due proprietà, in realtà divide il mondo reale da quello fantastico. Nei pressi vive Tristan, giovane garzone che tra sogni e desideri, per conquistare il cuore di Vittoria, inizialmente restia ad accettare le sue avances, decide di scavalcarlo per trovare una stella da regalarle. E la trova: Yvaine che, in carne e ossa è un’antropomorfa stella caduta dal cielo. Inizieranno qui le avventure nel magico mondo di Stormhold, dove Lamia, una perfida strega, cercherà in ogni modo di impossessarsi del cuore di Yvaine per riconquistare la giovinezza. Non solo, siccome Yvaine possiede anche un rubino che permetterebbe di riportare pace nel regno, governato da sette litigiosissimi principi, toccherà a Tristan, la cui brama di sogno lo farà presto trovare a suo agio nella bizzarria di quel mondo, proteggere Yvaine, riportare la pace e sconfiggere la strega.
"Stardust" ora DVD in italiano e in inglese, in Dolby Digital 5.1, singola faccia e doppio strato, prodotto dalla Universal Pictures, oltre a scene di backstage, scene inedite e trailers, offre anche una panoramica curiosa di alcuni errori della pellicola.
Visti, rivisti e piaciuti
Charlie Cox, Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Rupert Everett, Sienna Miller, Peter O’Toole, sono le punte di diamante del cast di “Stardust”, film, in definitiva, risultato più che gradevole e che, oltre tutto, ha scommesso, vincendo, su espedienti, trucchi e figure già visti sia in pellicola che in letteratura, amalgamandoli in una sceneggiatura che ben ha saputo fondere avventura, surrealismo e fiaba.
Sono stati rivisitati, in chiave di humor surreale, temi classici come il conflitto tra bene e male, la lotta dell’amore per vincere sulla malvagità e la necessità di superare delle prove per giungere alla felicità e alla liberazione. Un film che all’innovazione narrativa e scenica ha saputo accostare "i rimedi della tradizione", come la nave volante che dal Barone di Münchausen, transitando per “Waterworld”, è giunta fino al magico mondo Stormhold, dove un De Niro, novello Capitan Uncino, scopre il lato newyorkese di quel pirata che Hoffman ci aveva regalato in “Hook, Capitan Uncino”, spazientito da una Trilli che assomiglia tanto alla nostra Yvaine, dopo il passaggio necessario attraverso Leeloo de “Il quinto elemento”.
Universi paralleli che si confrontano con leggerezza, senza implicazioni moraleggianti, in un film che preferisce restare nell’ambito della favola, senza indurre allo psicologismo o alla morale che sarebbero risultati inquietanti per lo spessore della storia.