Il sogno della farfalla, trama e recensione del film
"Il sogno della farfalla" è un bellissimo film del 1994. La regia è dell'italiano Marco Bellocchio. La drammaticità degli eventi che possono sconvolgere una vita è rappresentata dal semplice non parlare del suo giovane protagonista.
Trama e personaggi
Protagonista della storia è Massimo, interpretato in maniera notevole dall'attore Thierry Blanc. La sua storia è molto triste, ma decisamente originale e fa di lui una persona sensibile ed un personaggio affascinante. A conferirgli questo tocco di particolarità, è il fatto che Massimo non parla, pur non essendo muto. La sua è infatti una scelta di vita, la vita di un giovane che ha scelto di opporsi alle ipocrisie della vita. Massimo parla solo quando vuole, quando sente che è davvero importante farlo, ma non si esprime come una persona comune. Lui recita. Ed è proprio con la profondità dei versi da lui decantati che avrà modo di conoscere un regista. Questi, prima resterà affascinato dalla sua bravura nel recitare ma dopo, venuto a conoscenza della sua storia, decide di scritturarlo per girare un film proprio su di lui.
Analisi psicologica
Massimo vive normalmente il suo volontario mutismo, ma soffre ad essere giudicato dagli altri, soprattutto quando questi provengono dalla sua stessa famiglia. Molti parenti e amici, infatti, cercano in ogni modo di convincerlo a parlare, per fare di lui un "ragazzo normale". Ma cos'è in fondo la normalità? Chi può stabilirlo? Massimo sa benissimo esprimersi in questo modo e fa comprendere perfettamente quali sono i suoi pensieri ed i suoi sentimenti.
A provocare una grossa scossa nella sua vita ed in generale nelle vite di tutti i protagonisti del film, sarà un terremoto. Un evento inaspettato, forte, d'impatto, che sarà non solo una scossa materiale ma anche un turbine metaforico per Massimo, il quale tornerà a parlare. Per la prima volta, un evento negativo come una calamità naturale, provoca invece gioia e dà speranza ad una famiglia, che era stata a lungo preoccupata per il proprio figlio. Basti pensare che quando aveva smesso di parlare, il protagonista era davvero molto giovane, aveva circa quattordici anni. Dunque si può anche comprendere lo stato d'animo dei genitori che vogliono solo il meglio per il loro fragile e sensibilissimo bambino.