Jackass - The Box Set (3 DVD): recensione

Jackass è stato inizialmente il nome di una serie televisiva statunitense, successivamente divenuta leggenda, tripartita in tre film, di quel paradigma cinematografico che lega pericolosità e stupidità il cui risultato non è necessariamente la comicità.

Il cofanetto

Attenzione ad aprire il boxset. All’interno 3 DVD che contengono “Jackass: the movie” del 2003, “Jackass number two” del 2006 e “Jackass 3D” del 2010 interpretati da Johnny Knoxville, Bam Margera, Chris Pontius, Dave England, Ryan Dunn nella parte di loro stessi. Come se le bravate già facenti parte dei films non fossero sufficienti, altre ci attendono nei contenuti extra, corredati da sequenze di backstage, scene eliminate, trailers, viedoclips.

Le pellicole

Praticamente è un unico film, suddiviso in tre episodi durante i quali i protagonisti che avevano come background un non indifferente talento come skaters, una predisposizione alle performances da circo ed una dose letale di pazzia, dopo averle ben shakerate, hanno dato origine sicuramente ad una sequenza di esperienze che rivisita l’intera gamma dell’universo comico, partendo dal trash, passando per il volgare, il grottesco, il surreale, il divertente, fino ad arrivare al geniale, infarcendo però il tutto del dissennato e profondo senso della inutile demenzialità. Una demenzialità che talvolta è innocua e come tale annoverabile nel variegato mondo dell’intrattenimento, talvolta invece diviene talmente estrema che gli attributi di trasgressività e perversione servono solo a esaltarne quei caratteri che non possono trovare altra collocazione se non nel bidone della spazzatura. E questo è francamente un peccato. Questa necessità di eccedere ancora una volta sta rovinando un genere filmico nato con le lontanissime candid camera, passato attraverso le reality TV, prima fra tutte MTV che aveva ospitato la serie televisiva, per approdare poi nell’incontrollabile mondo del web con gli instant movies e le serie dedicate all’”incredibile ma vero”. In odor d’ipocrisia, poi, si registrano le denunce e le tentate reprimende da parte delle associazioni che tutelano i minori, laddove si avverte il pericolo dell’emulazione che, ovviamente, inevitabilmente e, dolorosamente, si verifica. Interventi tardivi, oltre che discutibili sul piano dell’opportunità. La serie di Jackass è un sottoprodotto della dilagante tendenza, oramai consolidata tanto da divenir quasi “cultura”, che si nutre d’autolesionismo e di protagonismo, simboli indiscutibili di una decadenza oramai dilagante. Non vi sono episodi particolari dei films da ricordare, anche se, per onestà, è giusto riconoscere che laddove la volgarità o il ribrezzo non prendono il sopravento, qualche abbozzo di risata riesce a scaturire, anche se non si capisce se per un senso di divertimento oppur di compassione. Una constatazione ahimè su tutte emerge: Jackass è stata una serie campione di incassi, sempre ai vertici delle top ten. E questo è un dato che vale più di ogni recensione.