Kill Bill, il memorabile film di Quentin Tarantino
Un'epopea cinematografica che ha segnato il decennio precedente, mischiando tutti i miti di Tarantino: dallo spaghetti western, ai film di arti marziali.
La nascita del progetto
Dopo l'uscita di Jackie Brown del 1997, Quentin Tarantino si prese 6 anni per preparare Kill Bill.
Il regista americano rinviò la lavorazione dell'ambizioso progetto (poi diventato realtà) Inglourious Bastards e scelse Uma Thurman come protagonista, attrice già vista nel film di culto Pulp Fiction.
La pellicola rappresenta sicuramente il manifesto di Tarantino. Il suo amore per il cinema e soprattutto per alcuni generi considerati di serie B, rivive pienamente in Kill Bill. Il film venne diviso dalla Miramax per la sua lunga durata e così nacquero Kill Bill Vol.1 e Vol.2. Il successo di pubblico fu entusiasmante mentre la critica rimase divisa tra chi tacciava di mera copia Tarantino e chi invece ne elogiava lo stile e l'avvincente ritmo dell'opera.
I punti forti della pellicola
Il film è un universo complesso fatto di rimandi, citazioni, omaggi a quel cinema che ama il regista italo americano ma numerosi sono anche i riferimenti alle sue opere precedenti. È fondamentalmente una saga epica fondata sulla vendetta e sull'odio che gronda violenza ma anche una fortissima vena poetica esaltata dalla splendida prova di Uma Thurman che sembra trovare solo nei film del regista italo americano la sua massima espressione attoriale. La stessa sposa poi che vuole vendicarsi di Bill, altro non è che un omaggio ad un film degli anni 70 giapponese chiamato Lady Snowblood, sempre incentrato su una vendetta tutta al femminile. Ma Kill Bill non è solo un vuoto contenuto di citazioni, le scene memorabili rimaste nell'immaginario comune sono infatti moltissime; dal vorticoso combattimento fra la sposa ed Elle Driver nella casa roulotte a quello contro o-Ren Ishii e Go-Go Yubari decisamente più atmosferico e teatrale. Da non sottovalutare nemmeno il nutrito cast di personaggi secondari che includeva Lucy Liu, Michael Madsen, Daryl Hannah e Sonny Chiba. Fattore da non sottovalutare è la splendida colonna sonora che è diventata presto molto famosa: alcune sue canzoni infatti furono riutilizzate spesso in spot o programmi televisivi come la nota Twisted Nerve. Recentemente inoltre Quentin Tarantino, ospite in una trasmissione di Raitre ha ammesso di aver pianificato un seguito di Kill Bill. Niente però di estremamente vicino nel tempo, visto che lo stesso regista ha affermato di voler girare altri episodi di questa saga a distanza di dieci anni l'uno dall'altro.