Manuale d'amore: scheda e recensione del film di Giovanni Veronesi
Una divertente commedia post-Mucciniana, che ha avuto il merito di dimostrare come si possa avere successo senza volgarità.
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"Manuale d'amore": dal primo all'ultimo bacio
"Manuale d'amore", scritto e diretto da Giovanni Veronesi nel 2005, è stato un piccolo evento nella storia recente del cinema italiano. Una commedia corale "di confezione", cioé commerciale ma realizzata con cura e buon gusto, che ha incassato 14 milioni di euro, insidiando da vicino l'ennesimo cinepanettone corale e volgare.
Forse l'impatto economico del "Manuale" è stato più forte e duraturo di quello estetico. Ma non per questo è stato meno positivo: Veronesi infatti ha dimostrato che si può avere successo anche senza sbracare. Di questo il cinema italiano deve essergli grato.
Per quanto riguarda il film vero e proprio, sembra chiara l'influenza di Gabriele Muccino, i cui temi qui sono riproposti in chiave più leggera e disimpegnata. La presenza come attore del Muccino minore (Silvio) rafforza questa impressione. "Manuale d'amore", a tre anni dai successi di "L'ultimo bacio", ha pretese più modeste: non vuole rappresentare una generazione, ma solo divertire. In questo risulta sicuramente gradevole e talvolta (quando entra in scena il fuoriclasse Verdone) addirittura irresistibile.
Il modello del film a episodi ritrova slancio grazie anche al soggetto originale firmato da Vincenzo Cerami ("La vita è bella"). I luoghi comuni sull'amore sono rivisitati con brio, senza prendersi troppo sul serio. Gli attori sono bravi e a volte bravissimi, come Sergio Rubini e Margherita Buy che (divorziati nella vita vera) interpretano una coppia in crisi.
Dopo "Manuale d'amore" (d'altra parte era inevitabile) sono arrivati i seguiti e i cloni, esportati anche in Europa come "Manual of Love 2 e 3","Ex", "Genitori e figli", "Italians", ecc. Tanto da far dire ai maliziosi che il manuale di Veronesi, in realtà, è "Come si fa un film di successo". Manuale d'amore o "valued more"?
La trama
Il pretesto narrativo sono i capitoli di un ipotetico "Manuale d'amore", che dividono il film in quattro storie:
1) "Innamoramento" - Tommaso (Muccino) si innamora a prima vista di Giulia, ma lei non lo degna di attenzione. Il giovane farà una gran fatica per conquistarla, tra equivoci, figuracce e cene imbarazzanti.
2) "Crisi" - Amore, tv e pantofole non vanno d'accordo. Margherita Buy e Sergio Rubini sono una coppia annoiata allo stadio terminale. Si riaccenderà la fiamma?
3) "Tradimento" - Luciana Littizzetto, vigilessa tradita, si vendica sui malcapitati automobilisti maschi.
4) "Abbandono" - Goffredo (Carlo Verdone) entra in crisi quando viene lasciato dalla moglie e per reagire segue i consigli di un audio-book, con effetti esliaranti.
Sito ufficiale: Manualedamore.it
Aspetti positivi
Grandi attori, simpatia e mancanza di volgarità
Aspetti negativi
La regia non ha molta personalità (visivamente il confronto con Muccino è impari)