Mein freund aus faro (2007): recensione del film
Scheda del film e analisi di uno dei film più discussi degli ultimi anni.
Scheda del film
Titolo: Mein Freund aus Faro Regia: Nana Neul Paese: Germania Anno: 2008 Lingua originale: tedesco e portoghese Durata: 90 min Colore: a colori Audio: Dolby Digital Rapporto: 1,85 : 1 Genere: drammatico Casa di produzione: Westdeutscher Rundfunk Wüste Film West GmbH Cast: Anjorka Strechel: Mel Wandel, Lucie Hollmann: Jenny Schmidt, Manuel Cortez: Nuno, Florian Panzner: Knut Wandel, Tilo Prückner: Willi Wandel, Isolda Dychauk: Bianca, Kai-Peter Malina: Bernd (con il nome Kai Malina), Philipp Quest: Malte, Julischka Eichel: Vicky Trama: Melanie vive con il padre e il fratello, e lavora in una fabbrica di catering per compagnie aeree ma è una sognatrice e il suo desiderio più grande è volare in Portogallo. Un giorno carica in macchina Jenny, un’autostoppista che la scambia per un ragazzo portoghese, ed è amore a prima vista così decide di dare una svolta alla sua vita fingendosi Miguel e studiando anche il portoghese pur di non farsi scoprire. Indossa sempre abiti maschili, si comporta da maschiaccio e i familiari sono preoccupati per la mancanza di un fidanzato, così Mel paga un suo collega di origini portoghesi, Nuno, per fingere di essere il suo ragazzo durante la festa di fidanzamento del fratello. Il trucco però non può durare a lungo così Mel si trova a un bivio ed è costretta ad affrontare la verità.
Aspetti positivi
Mein Freud aus Faro è un film tedesco presentato in Italia al Torino film Festival del 2008 che tratta dell’amore schiacciato dalle convenzioni sociali. Il film racconta una storia d’amore tra adolescenti di oggi attraverso contenuti attuali come l’omosessualità da tenere nascosta attraverso il travestimento, un amore lesbo che si esprime con una relazione etero alla continua ricerca della propria identità sessuale ed emotiva, fino a toccare temi scottanti quali l’omofobia, in assoluto il pregiudizio del secolo. Ma il film ricorda a tutti cosa significa essere giovani e innamorati.
Aspetti negativi
Se proprio dobbiamo trovargli qualche difetto, va detto che il film a tratti copia Boys don’t cry di Kimberly Peirce nel concentrarsi troppo sulla componente estetica dell’identità sessuale che nel film risulta a volte dominare sul senso di confusione e attesa che questo tipo di riflessioni creano, soprattutto nella mente di un’adolescente che cerca la sua strada.