Memoria flash: come funziona
La memoria flash - detta in gergo tecnologico "Flash memory" o "Flash ROM" - è una componente importante di tutte le principali tecnologie usate attualmente. Di seguito, una spiegazione rapida di che cos'è e come funziona.
Cos'è?
Come già detto prima, la Flash memory funge anche da Flash ROM. Ma che cos'è nello specifico? Ecco la spiegazione per i meno esperti.
La Flash Memory è una tipologia di memoria detta "a stato solido", ossia capace di essere applicata sia come memoria di lettura, che di scrittura. Le informazioni sono innestate nell'apparecchio mediante un particolare esempio di transistor a effetto di campo (FET) - un transistor per le memorie analogiche e digitali soprattutto - cioè il Floating Gate Mos FET. A sua volta, il transistor riceve le informazioni registrate da un vettore - più comunemente chiamato "array" - cioè un complesso sistema di dati adibito alla decodificazione dei dati di linguaggio di programmazione o creare nuovi tipi di dati partendo da quelli preesistenti. Ecco che, con l'aggiunta di più transistor - Floating Gate in questo caso - si otterrà una cella di memoria. Proprio come le batterie di un computer, ogni cella possiede un carico di velocità che, insieme, vanno a creare la velocità di un apparecchio tecnologico. Ogni cella è costituita da un bit. Una volta terminato tale processo, la Flash memory è pronta a essere inserita in svariati oggetti comuni, come le macchine fotografiche digitali, le chiavette USB pendrive, gli mp3 e mp4, i cellulari odierni - iPhone e touchscreen - i palmari e persino i più moderni computer portatili.
Origini
Nonostante la grande e sviluppata casa industriale della Toshiba lavorasse al progetto della Memoria Flash fin dagli inizi degli anni '80, la vendita di tali strumenti fu cominciata dalla non meno nota Intel Corporation precisamente il 1988. Il primo modello sul mercato era - chiaramente - un aggeggio molto poco sviluppato. Infatti si trattava di una memoria di non oltre i 256 kbit le cui dimensioni erano straordinariamente enormi. Molti ritengono equivalesse addirittura ad una scatola di scarpe. Rispetto ai nostri livelli odierni, la suddetta memoria Flash di fine anni '80 era piuttosto lenta, capace soltanto di contenere un basso livello quantitativo di informazioni, ovvero circa 100.000. Soltanto un anno dopo, nel 1989, cominciano a essere effettuati i primi accorgimenti sul prodotto e soprattutto miglioramenti, cioè quando la Samsung e la Toshiba prendono parte al progetto con una salda cooperazione con la Intel.