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Million dollar baby con Clint Eastwood: recensione

Meraviglioso, commovente, un dramma che non risparmia alcun colpo

Una scelta difficile

Frankie Dunn (Clint Eastwood) è un ex pugile e allenatore e gestisce con l'amico Scrap (Morgan Freeman) una palestra a Los Angeles. Vive un rapporto problematico con la figlia, la quale gli rispedisce tutte le lettere che lui le scrive senza neanche aprirle. Un giorno fa ingresso nella sua vita Maggie Fitzgerald (Hilary Swank) che si iscrive nella palestra di Frankie chiedendogli di essere allenata. Dopo alcune resistenze da parte di Frankie, Maggie inizia gli allenamenti e dopo poco tempo iniziano gli incontri di boxe che vedono la ragazza vincitrice al primo round. Durante uno di questi incontri accade l'irreparabile: Maggie cade perchè colta di sopresa dall'avversaria e va a sbattere contro uno sgabello con il risultato di una paralisi permanente. Maggie subisce anche l'amputazione di una gamba, realizzando che dovrà rinunciare per sempre ad una vita normale. La ragazza chiede al suo allenatore di praticarle l'eutanasia. Inizialmente Frankie si rifiuta, ma dopo aver capito che soltanto in quel modo potrebbe renderla felice, spegne il respiratore, somministra una notevole quantità di adrenalina a Maggie e la restituisce alla nuova vita.

L'ultimo round di Maggie

Meritatissimi i premi oscar (tra cui miglior film e migliore attrice protagonista ad Hilary Swank), per questo film che conferma le grandi doti di regista di un rude del cinema: Clint Eastwood, pacato e controllato nella interpretazione come nella conduzione di questo ampio dramma della tristezza, delle scelte difficili, dei i sorrisi e delle emozioni che repentinamente si trasformano in lacrime. Il difficile dialogo tra padre e figlia viene sublimato dalla relazione di Frankie con Maggie (come non vedere nella ragazza la figlia che l'ex pugile non riesce a ritrovare neanche tramite epistola?).

Million dollar baby ci commuove nell'inscenare un sentimento attraverso la modulazione dello sguardo di Maggie che, da dolce ma pieno di grinta, diventa languido e dolente mentre è attaccata al respiratore... anche in quel momento però, vediamo le fiamme della passione uscire dagli occhi di Maggie, che chiede al suo "capo" di staccarle il respiratore artificiale, perchè la vita di questa ragazza era tutt'altro che artificiale; nell'ottica di Maggie non esiste essere al mondo che sia attaccato alla vita più di lei, sente il desiderio di essere restituita ad un'altra vita, diversa da quella che nella realtà può soltanto immaginare, ricordare per averne una inestinguibile nostalgia. Dall'incontro con questa straordinaria creatura, Frankie è diventato di nuovo padre, un padre a cui viene fatta una richiesta difficilissima; ma Maggie, abbandonata da tutta la sua famiglia, è sola al mondo, soltanto lui può accontentarla nel suo desiderio profondo. "Mio tesoro, mio sangue", un bacio sulla guancia bianca e... si spengono le luci.

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