Monitor TV LCD full HD: guida alla scelta
Prima di acquistare un monitor lcd full hd occorre tener presente alcune regole e porsi alcune domande al fine di scegliere il modello che meglio si confà alle proprie esigenze. Una delle prime domande da porsi riguarda sicuramente la diagonale in pollici. Quale dimensione scegliere?
/wedata%2F0021545%2F2011-05%2FLG---240Hz-LCD-TV--.jpg)
Dimensione
Non esiste una dimensione ideale in senso assoluto, ma esiste una dimensione appropriata in basa all’ambiente in cui esso viene collocato. Meglio ancora occorre tener presente la regola secondo la quale la distanza di visione di un monitor deve essere all’incirca 3 volte la diagonale dello schermo. Questa è la regola aurea per goderci al meglio il nuovo acquisto. Acquistare un 50 pollici per vederlo a 2 metri di distanza farebbe scorgere allo spettatore la risoluzione del monitor, ossia i puntini che formano l’immagine rendendo sgradevole la visione nel complesso. Per contro acquistare un 32 pollici collocandolo a 5 metri di distanza ne renderebbe assolutamente faticosa la visione. Chiarito questo parametro basilare è necessario prestare attenzione ad un altro aspetto fondamentale che nel 99% dei casi viene trascurato: il telecomando. Spesso nei supermercati ci si limita ad osservare la televisione mettendola in comparazione coi modelli presenti a fianco. Buona norma sarebbe quella di chiedere in prova anche il telecomando. Spesso i modelli di minor pregio presentano un consistente “lag” (ritardo) nell’operazione di cambio canale a volte misurabile in termini di secondi. Un aspetto da considerare soprattutto se siete amanti dello zapping.
Ultrapiatti sì o no?
I televisori a led ultrapiatti sono qualitativamente migliori di quelli di spessore più consistente? La risposta il più delle volte è “no” e non solo in termini di immagine, ma anche in termini di suono: come alloggiare due altoparlanti all’interno di un involucro di 2,5 cm di spessore se non meno? Semplice la risposta: sacrificando la qualità sonora, soprattutto per quello che riguarda le frequenze basse che per loro natura necessitano di superfici ampie e profonde per lavorare al meglio. Chiarite le problematiche di tipo acustico chiariamo anche quelle di tipo ottico. La profondità del nero negli schermi ultrapiatti lascia a desiderare in quanto le lampade led che formano la retroilluminazione, anziché essere poste posteriormente e lavorare secondo le specifiche del “local dimming” (spegnimento parziale di alcune aree caratterizzate da immagini nere) sono poste lateralmente lungo la cornice ed illuminano in maniera continua dei fasci di fibre ottiche deputati a diffondere uniformemente l’illuminazione sulla superficie posteriore al pannello lcd. Questa tecnologia permette quindi ingombri ridottissimi degli schermi a scapito di neri poco profondi quindi qualitativamente poco performanti.