Perché Starbucks non è presente in Italia?
Starbucks: presente in oltre 55 Paesi, tranne che in Italia. Quali sono le ragioni per cui questo grande colosso ispirato proprio alle caffetterie nostrane non ha ancora aperto nel nostro Paese?
Breve storia di Starbucks
Il primo negozio fu aperto a Seattle nel 1971 ma l'idea rivoluzionaria che contribuì a fare di questo piccolo bar un'azienda multinazionale arrivò dall'amministratore delegato Howard Schultz il quale, in viaggio in Italia nei primi anni '80, decise di esportare il culto del caffè anche negli USA. Schultz rimase incantato dall'atmosfera cordiale che si respirava nei bar, dal barista sorridente che si intratteneva con i clienti a parlare e volle ricreare lo stesso ambiente anche oltreoceano.
Oltre al caffè, si possono degustare anche prodotti di pasticceria, dessert, il Tazo tea e il famosissimo frappuccino, un mix di latte, caffè, zucchero e pectina.
Starbucks conta quasi 9000 punti vendita in tutto il mondo ed è presente nelle più importanti città Europee come Londra, Parigi e Berlino.
A cosa è dovuta l'assenza di Starbucks in Italia?
La risposta a questa domanda è semplice: è dovuta alla tradizione e all'idea che gli Italiani hanno del caffè.
Innanzitutto Starbucks, come qualsiasi altra azienda, prima di valutare nuovi progetti deve analizzare attentamente pro e contro, nel caso dell'apertura della catena in Italia, se il progetto dovesse essere un flop la ditta andrebbe incontro a onerose perdite finanziarie e anche il prestigio del marchio stesso ne risentirebbe.
In sostanza i motivi per cui Starbucks non c'è in Italia sono molteplici partendo dal
prezzo del caffè pari a circa 2-3 euro consumato in un bicchiere di cartone, passando attraverso l'abitudine di bere un caffè al bar (non per strada o in luoghi pubblici) e senza dimenticare la concorrenza dei numerosi cafè presenti nelle città.
In realtà però, nonostante la cultura dello slow food in Italia, catene come Mc Donald's e Burger King hanno riscosso un grandissimo successo quindi non tutte le speranze sono perdute, complici anche il desiderio di sperimentare cose nuove e l'apertura mentale della maggioranza degli Italiani che viaggiano all'estero e già conoscono il marchio Starbucks.
Prospettive future
Voci di corridoio annunciano un'imminente apertura degli Starbucks cafè a Roma e Milano in cui accanto ai classici caffè verranno proposti dolci e persino birre per cercare di soddisfare anche la clientela più scettica ed esigente. Sarà l'inizio dell'era Starbucks anche in Italia?