Perché WALL•E è un cartone animato diverso dagli altri?
Wall-e è un film d’animazione diretto da Andrew Stanton per la Pixar e la Walt Disney. Uscito nel 2008, il film si è distinto per la sua particolarità, vincendo il premio oscar nel 2009.
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Un prodotto multigenere
Nonostante in Wall-e siano rinvenibili gli stilemi classici dei film Disney e le innovazioni tecniche a cui ci ha abituato la Pixar, il film si dimostra come un prodotto insolito e difficilmente catalogabile. Wall-e è un film d’animazione, è una commedia romantica, è un film di fantascienza, è un film drammatico ed è un musical. Non basta. Wall-e anche un film che ripercorre tutto il cinema, dagli esordi a oggi, convogliando cronologicamente nell’universo diegetico i diversi registri che hanno fatto del cinema un percorso in continua evoluzione.
Tutto il cinema dentro un film
Durante i primi 45 minuti del film non si ode parola, si ripercorrono con intelligenza e raffinatezza i capolavori del cinema muto votato ai temi dell’isolamento e dell’emarginazione, dalle gag comiche di Chaplin alle amare disavventure di Keaton, nei colori tenui della pellicola invecchiata e della natura morta descritta dal film. Successivamente, con l’arrivo di Eve - la robottina inviata per effettuare i test sul pianeta terra – si passa elegantemente al corteggiamento danzante del musical anni ’30 e alle battaglie romantiche della commedia sofisticata anni ’40, con i suoi palcoscenici illuminati e i contrasti di colore metaforizzanti i differenti status sociali. L’approdo nello spazio del robottino corrisponde all’avventuroso viaggio verso l’ignoto raccontato nei film di fantascienza anni’50, con l’avvento dei luoghi sconfinati, dei colori iridescenti dello spazio e la presenza di creature fantastiche. Si passa poi alla fantascienza anni’70, con i voli (pindarici) nello spazio alla 2001 Odissea nello spazio e a quella ricca d’azione coinvolgente targata anni ‘80, con le sue fughe al cardiopalma fuori e dentro le astronavi, che tanto ricordano quelle di Guerre Stellari. Nel momento in cui appaiono gli umani il gioco dei rapporti esplode in una caleidoscopica serie di eventi oscillanti tra la critica feroce e la speranza più ottimistica, tipiche del cinema di Spielberg: il contatto (Incontri ravvicinati del terzo tipo), la convivenza (E.T.), l’interscambiabilità (Intelligenza Artificiale). Ma nonostante tutta questa piacevole e acuta complessità, Wall-e continua a essere un film adatto a tutte le età e a tutti i fruitori, da quelli più esigenti a quelli meno attenti…