Platoon in DVD: recensione e trama del film diretto da Oliver Stone
“…C'è stato qualcuno che ha scritto: "L'inferno è l'impossibilità della ragione". Questo posto è così, è l'inferno…” Così il soldato Chris in Platoon manifesta il suo disgusto. Ma è solo l’introduzione al messaggio che Oliver Stone intende lasciare.
/wedata%2F0025788%2F2011-08%2Fcopertina-del-DVD-del-film-Platoon.jpg)
Il DVD e la narrazione
Disponibile da quest’anno anche in Blu Ray, "Platoon" in DVD si avvale dei consueti contenuti extra costituiti da trailers e scene inedite, oltre a qualche commento tecnico e ad un piccolo documentario che Oliver Stone ha, nel DVD, incluso. Vietnam. Arriva Chris, soldato volontario, bianco, lì giunto in nome del principio secondo cui quella guerra non doveva essere combattuta solo dai neri per conto degli USA. Due sergenti, sfiniti dall’alienante esperienza, con due reazioni opposte: l’uno che per resistere ha tolto ogni inibizione alla violenza e l’altro che cerca in quell’assurda lucidità data dalla droga, di non essere fagocitato dall’abbrutimento. Il sergente più violento eccede e compie un massacro, venendo scoperto dal collega. Per timore di passare guai lo sopprime. Toccherà a Chris, veterano per necessità, a pareggiare i conti.
Il film
Oliver Stone sappiamo che normalmente non fa grandi sconti a nessuno. Né poteva farne ad una vicenda come quella del Vietnam. Tanto più nel 1986 quando sia la politica americana, sia la saga di "Rambo" già arrivata al secondo episodio, avevano mostrato le loro intenzioni: la prima quella di ostinarsi a digrignare i denti davanti all’universo tutto, l’altra di approfittare di un tema spinoso come quello dei reduci per rimescolare un poco le carte della disfatta con una sana iniezione di patriottismo. Restava la verità, quella che faceva ancora male agli Stati Uniti tutti, per la quale non v’era riparo. L’unica strada da seguire era quella dell’accettazione e dell’ammissione completa della responsabilità. Già in molti avevano provato con pellicole altrettanto manifestamente declamatorie, a seguito di una esplosione che nel 1979, con “Apocalipse Now”, aveva gettato napalm sulla più grande menzogna di quella nazione. Adesso si trattava di scavare tra le ceneri e Stone indaga, si addentra tra i meccanismi che muovevano la vita di tutti i giorni dell’americano medio sbattuto a morire non sapendo dove né per chi, comandato ormai da relitti umani quali si poteva diventare in breve. Sopravvivere non sarebbe stato poi un gran bel regalo. Significava portarsi dietro cicatrici enormi, che il singolo difficilmente avrebbe potuto sostenere, senza uno straccio di motivazione se non quel declamato amor di patria che era stato sufficiente a partire ed a resistere qualche giorno. Dal conflitto fra i due sergenti emergono i due volti dell’america. Dalla loro lotta non resta altro che la consapevolezza di aver combattuto due guerre, l’una, idealmente lontana, contro il Vietnam, l’altra sorprendente ed ancora più lancinante, contro se stessi.