Qual è la normativa UE sugli appalti pubblici
La Direttiva 2004/18/CE regola in materia di appalti pubblici di lavori, forniture e servizi. Ecco i punti fondamentali.
Caratteri generali
Gli appalti pubblici sono normati in sede europea dalla Direttiva 2004/18/CE, con cui si sono accorpati e razionalizzati testi normativi precedenti. Gli obiettivi principali che il legislatore comunitario ha voluto conseguire possono essere sintetizzati nelle seguenti quattro fattispecie:
- la semplificazione delle disposizioni comunitarie in tema di gare e appalti pubblici;
- l'aggiornamento della normativa vigente alla luce delle novità tecnologiche ed economiche;
- la maggiore flessibilità della normativa normativa comunitaria;
- il rafforzamento dei principi di concorrenza e trasparenza.
Grazie a questo lavoro di riorganizzazione in un solo corpus giuridico è stato possibile coordinare le diverse discipline degli appalti di servizi, di forniture e di lavori, eliminando le frequenti incongruenze normative.
L’innovazione tecnologica
Uno degli scopi della direttiva 2004/18/Ce riguarda la promozione dell’innovazione tecnologica, in particolar modo l’introduzione di tecnologie informatiche nella gestione degli appalti. L'aspetto più importante è l'introduzione delle procedure elettroniche: allo scopo di ridurre dei costi e dei tempi degli appalti, le amministrazioni aggiudicatrici potranno sfruttare strumenti quali il dialogo competitivo, le aste elettroniche e i sistemi dinamici di acquisizione.
Il dialogo competitivo, previsto dall’articolo 29, prevede uno scambio di informazioni tra l'amministrazione aggiudicatrice e i candidati ammessi alla procedura d'appalto, allo scopo di delineare una o più soluzioni ottimali: in base a tali soluzioni i candidati presenteranno le offerte.
Le aste, basate su dispositivi elettronici (articolo 54), consentiranno l'aggiornamento successivo delle offerte, con prezzi modificati al ribasso rispetto a quelli classificati con una prima valutazione.
I sistemi dinamici di acquisizione, ai sensi dell’articolo 33, impiegheranno esclusivamente mezzi elettronici per valutare le offerte di appalto.
La flessibilità normativa
Ulteriore obiettivo della direttiva in esame, come abbiamo già anticipato, è quello di rendere maggiormente flessibile la normativa comunitaria precedente, caratterizzata da un formalismo eccessivo. Essa prevedeva, infatti, oneri procedimentali particolarmente gravosi per le amministrazioni aggiudicatrici, sia da un punto di vista economico, che di tempo. Il legislatore comunitario, pertanto, si è preoccupato di prevedere istituti innovativi (quali le centrali di acquisto, gli accordi quadro di cui all'articolo 32, oltre che gli istituti già richiamati del dialogo competitivo, delle aste elettroniche, dei sistemi dinamici di acquisizione), caratterizzati, al contrario, dalla velocità dei relativi procedimenti.
Concorrenza e trasparenza
E, infine, obiettivo della nuova direttiva comunitaria è stato, senz’altro, quello di rafforzare i principi di concorrenza e di trasparenza. A tal fine, il legislatore comunitario ha previsto una nuova disciplina delle specifiche tecniche, dei criteri di valutazione delle offerte e ha programmato la possibilità di istituire delle Autorità di vigilanza, dotate di poteri effettivi, come quello di annullare la procedura di aggiudicazione.