The Boondock Saints 2 DVD, recensione e trama
“Al mondo esistono due categorie di persone: quelli che fanno chiacchiere e quelli che fanno fatti. La maggior parte fa solo chiacchiere, sa solo parlare...ma alla fine, quelli che fanno i fatti sono coloro che cambiano il mondo e quando lo fanno cambiano anche noi. Per questo non li dimentichiamo mai”.
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Ingredienti del film
Azione, corpi tatuati, sparatorie in slow motion, pistole che vanno ricaricate, proiettili che volano, ricordi che affiorano. Tutto questo è The Boondock Saints 2, sottotitolato Il giorno di Ognissanti. I “Santi” sono tornati, sono più combattivi che mai, spinti dal desiderio di vendetta. I fratelli Connor e Murphy McManus, interpretati rispettivamente da Sean Patrick Flanery e Norman Reedus, protagonisti anche del prequel, questa volta si avvalgono dell’aiuto e della collaborazione del simpatico e stravagante messicano Romeo, interpretato da Clifton Collins Jr., e dell’affascinante e intelligente agente speciale Eunice Bonz, interpretata da Julie Benz.
La storia è pressoché inesistente, basata su un futile pretesto che serve per far tornare in azione gli eroi giustizieri che in nome di Dio uccidono i criminali, dopo aver pronunciato passi tratti dalla Bibbia. Questo espediente non è del tutto originale poiché ricorda molto il personaggio di Jules in Pulp Fiction di Tarantino.
Trama e analisi
Il film inizia otto anni dopo la fine del primo episodio e i fratelli, ritirati a vita di campagna con il padre ritrovato nel primo episodio, sono richiamati alle armi poiché un prete è stato ucciso seguendo il loro modus operandi. Così i fratelli ritornano più in collera che mai, visto che è stato ucciso un innocente e che qualcuno cerca di incastrali per un omicidio che non hanno commesso, macchiando in tal modo il loro onore.
Nel frattempo i malviventi cercano di organizzarsi e di unire le forze per contrastare l’avanzata dei McManus. Animano la vicenda scaramucce tra i fratelli e tra gli agenti di polizia, simpatizzanti per i giustizieri. Il tutto risulta condito con un linguaggio volgare, pieno di parolacce, spesso gratuite ed evitabili.
Affiora inoltre il ricordo del padre dei “Santi” sulle spiacevoli circostanze che lo hanno portato a sterminare i boss mafiosi. Il ritorno di una figura del suo passato lo costringerà a unirsi alla causa perorata dai figli. Il film si chiude con la prevedibile sparatoria finale in cui inevitabilmente sono i buoni ad avere la meglio, pur partendo svantaggiati numericamente, anche se questa volta non ne usciranno del tutto indenni.