Toy Story 3 - La grande fuga: recensione e trama
In Toy Story 3 ritroviamo i giocattoli, amati protagonisti dei primi due film, coinvolti in una nuova avventura della Disney film in 3 dimensioni: il film, candidato nel 2010 a 5 premi Oscar vince la statuetta come migliore canzone e miglior film di animazione.
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Una girandola di colpi di scena
Partendo per il college Andy decide di conservare i suoi giocattoli in un sacco della spazzatura, eccetto Woody, il giocattolo sceriffo. Gli altri giocattoli riescono a evadere dalla macchina della madre che li sta portando alla discarica e raggiungono Woody, convincendolo a cercare di andare con loro in un asilo. All’asilo incontrano nuovi giocattoli che mostrano loro la classe alla quale sono assegnati, ma Woody, deciso a tornare da Andy, se ne va, e i restanti protagonisti scoprono di essere stati assegnati alla classe dei più piccoli, che distruggono tutti i giochi con i quali vengono in contatto. Il capo dei giocattoli dell’asilo, un orsacchiotto, rivela la sua natura di tiranno resettando la memoria di Buzz, il giocattolo astronauta, mentre Woody, nel corso della sua fuga, incontra a casa dei proprietari dell’asilo alcuni altri giocattoli che rivelano come l’orsetto sia diventato malvagio dopo esser stato sostituito da un nuovo gioco nel cuore della sua piccola padrona. I giocattoli rimasti all’asilo scoprono la verità, mentre Woody torna indietro e con il loro aiuto libera Buzz dalla prigionia, ma nel corso della fuga i nostri eroi finiscono nel camion destinato alla discarica, e vengono gettati nell’inceneritore a causa del tradimento definitivo dell’orsacchiotto malvagio: la loro fine sembra certa quando un gancio miracolosamente li salva, portando via l’orsetto cattivo. Finalmente liberi, i giocattoli possono cercare Andy, ma quando lo trovano capiscono che il loro tempo con lui è finito: per questo lo convincono a riportarli all’asilo, dove avranno sempre amici con i quali giocare e da rendere felici.
Un successo di pubblico e di critica
Toy Story 3 - La grande fuga ha raccolto in Italia e nel mondo pareri molto positivi dalla maggior parte della critica, che ha giudicato il film anche superiore alle due precedenti pellicole, e del tutto omogenea al prestigio della Pixar: la scelta di utilizzare nella terza avventura il 3D non ha influito sugli incassi, che sono stati i più alti nella storia dei film di animazione. Parte del successo in Italia è dovuta anche all’uso accorto delle voci per i personaggi: Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto rispettivamente per Woody e Buzz Lightyear, Fabio de Luigi presta la voce a Ken e Claudia Gerini a Barbie, Gerry Scotti è il telefono chiacchierone e Giorgio Filetti Chuckles il clown.