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Estetica e funzionalità dell'arte moderna: recensione de "Lo spirituale nell'arte" di Kandinsky

Colore, forma e movimento producono il suono spirituale dell'arte.

La teoria

“…Se finora colore e forma sono stati utilizzati come energie interiori, è stato soprattutto inconsapevolmente: La subordinazione della composizione alla geometria era nota già dall’arte antica […] Ma la costruzione su basi puramente spirituali è un lavoro lungo […]. In questo senso è necessario che il pittore educhi la sua anima oltre che il suo sguardo e le insegni a valutare il colore, in modo che essa non si limiti a ricevere delle impressioni esteriori […] , ma diventi una forza determinante nella creazione delle opere...".
Il colore, dice Kandinsky, deve assumere una valenza spirituale, ovvero, oltre al suo effetto “fisico”, deve averne anche uno “psichico”, legato alla sensazione che ne prova l’anima. In questi termini, al colore viene attribuita una caratteristica che ne contraddistingue il significato emotivo. Quattro sono tali caratteristiche: caldo, freddo, chiaro e scuro. Dalla combinazione che nasce tra esse ne scaturisce il movimento. Ogni colore ed il movimento che produce, raggiungono l’anima divenendo un “suono interiore” e quindi acquisendo un significato che non è un ordine preconcetto e precostituito dal passato, ma una vitalità in continuo divenire.

Sulla tela

Il colore produce dunque una musica che concorre alla costruzione di quel senso di spirituale nell’arte che tocca nel profondo l’anima suggerendo ad essa l’esteriorità di quella infinita gamma di sensazioni che produce. Così il giallo, punto di partenza dei colori caldi, si mostra vivace ed esuberante e le sue vibrazioni simili a quelle di una tromba. Scaldandosi ulteriormente volge verso il rosso che oltre al calore, produce intensità e profondità tali da assimilarsi al suono di una tuba. Se il giallo invece, unito al verde, tende a volgere verso il blu e quindi verso il freddo, si distacca da ogni emozione, divenendo distaccato e contemplativo come un flauto. Così ogni colore, ed in particolare i colori secondari che nascono dalla mescolanza di almeno due dei primari, esprimono una sensazione ma anche un suono. Ma il colore sulla tela è anche forma poiché se anche la nostra immaginazione può arrivare a concepire un colore infinito, nella realtà deve racchiudersi in una forma. Ed anche il rapporto forma-colore diviene dunque un rapporto stretto per cui il rosso è da assimilarsi ad un quadrato, il blu ad un cerchio ed il giallo ad un triangolo; così gli altri colori, ai quali altre forme geometriche si assoceranno per una ideale complicità. Molte delle opere di Vassilij Kandinsky non sono che lo studio e l’approfondimento della sua teoria. Il concetto del bello ne uscirà completamente stravolto rispetto ai canoni fino ad allora in auge, non risponderà più infatti a canoni prestabilita ma alla necessità interiore dell’artista.

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