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L'arte bizantina del mosaico e l'Italia

L'arte bizantina del mosaico lascia le sue sontuose e spirituali testimonianze in Italia, instaurando un rapporto simbolico fra il mondo orientale e quello occidentale.

Intorno all'anno 1000, il centro del mondo civile era senz'altro il Medio Oriente. Le grandi corti del mondo islamico e Costantinopoli, capitale dell'Impero cristiano d'Oriente, avevano raggiunto livelli di ricchezza e sontuosità ancora sconosciuti in Europa. Ma verso la fine del XI secolo la scena cominciò a cambiare. Un'Europa sempre più agguerrita aveva fatto il suo ingresso nel Mondo del Medio Oriente. La frattura fra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente venne ufficializzata nel 1054; il retaggio comune delle due culture però trovò, tuttavia, espressione nel recupero dei modelli bizantini da parte dell'arte occidentale. In essi quest'ultima trovò simboli adatti a esprimere la nuova potenza dell'Europa e il suo rinnovato prestigio a seguito delle crociate. Nei mosaici i committenti bizantini avevano voluto l'oro e il vetro colorato a profusione così da esaltare non solo la ricchezza, ma anche una grande spiritualità espressa nell'arte del mosaico.
In Europa la tradizione del mosaico rinasce a nuova vita con l'Abate Desiderio che per decorare la Chiesa di Montecassino fece venire in Italia specialisti bizantini. In Sicilia ci si riferisce al decoro bizantino per realizzare la sontuosa decorazione interna di chiese. A Venezia i grandi mosaici che decorano l'interno della basilica di S. Marco e di altre chiese sono testimonianza degli stretti legami economici e culturali della città con gli imperi orientali.

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