Miami Vice, recensione sulla serie TV
Miami Vice. Sempre sull'orlo dell'abisso! miami vice tv
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Miami Vice. Recensione
Serie televisiva simbolo degli anni Ottanta, andata in onda dal 1984 al 1989, Miami Vice vede al centro del suo racconto Sonny Crockett (Don Johnsobn) e Rico Tubs (Philip Michael Thomas), una coppia di detective della polizia, sezione antidroga. Si fingono narcotrafficanti e vivono in modo sfarzoso. Vestono con grande eleganza. Portano al polso un vistoso orologio Rolex d'oro e girano in Porsche o in Ferrari. Circondati da bellissime donne, sono agenti che devono sgominare, ogni giorno, narcotrafficanti sempre più astuti e pericolosi. Ma, nello stesso tempo, devono vigilare per non cedere al fascino, innegabile, del lato oscuro, come è accaduto a molti loro colleghi, divenuti schiavi del vizio e della corruzione. Pericolo, com'è ovvio, insito nella vita di un agente che recita in bilico tra due mondi. In ogni puntata, si aggiunge un fondamentale tassello nella descrizione di un'esistenza totalmente schizofrenica in un paese nel quale i confini tra bene e male sono sempre più labili. Spetta, allora, ai due poliziotti vegliare affinché il caos non vinca e la scelta etica rimanga, costi quel che costi, un'opzione sempre possibile. Miami Vice è una serie cult per la qualità dei singoli episodi caratterizzati da un'attenzione maniacale ai dettagli. Per questo motivo, accanto ai protagonisti, troviamo, come ospiti, star e personaggi famosi (Phil Collins. Stanley Tucci, Liam Neeson, per citarne alcuni) che facevano a gara per partecipare, ben pagati, allo show. Altra caratteristica fondamentale è la sceneggiatura, mai banale, costellata da dialoghi ben calibrati ed essenziali. Un altro aspetto decisivo è la fotografia tutta giocata su colori pastello, ispirati a quelli delle case art déco di Miami, che ritroviamo nelle nuances degli abiti dei protagonisti e nei colori degli interni e degli esterni. La neonata tecnica digitale permetteva di giocare con un'infinita gamma di sfumature fino ad ottenere quelle desiderate. I costi elevatissimi e insostenibili (anche un milione e mezzo di dollari a puntata) portarono alla decisione di chiudere la serie.
Miami Vice. Curiosità
Non meno fondamentale per l'enorme successo di Miami Vice è stata la scelta delle musiche. Una parte, non piccola, del budget produttivo era investita nell'acquisto dei diritti di autore del motivo intorno al quale sarebbe stata costruita costruita ogni puntata. Un vero salasso! Famosissime sono tanto la sigla iniziale scritta da Jan Hammer quanto la canzone, firmata da Glen Frey, “You belong to the city”. Il sound elettronico, targato anni Ottanta, nasce anche dalle musiche originali del telefilm in questione.