Subaru Vivio: info e specifiche tecniche
La Subaru Vivio è una city car dalla cilindrata molto ridotta, prodotta negli anni Novanta. Vediamo, dunque, le peculiarità di questa vettura molto leggera - pesa solo sei quintali e mezzo - ma ideale per spostarsi tra le vie strette della città.
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Caratteristiche
Andiamo alla scoperta delle caratteristiche più interessanti relative alla Subaru Vivio. Abbiamo a che fare con una kei car messa in commercio a partire dal mese di marzo del 1992 fino al mese di ottobre del 1998. Caratterizzata da un motore a quattro cilindri da 658 centimetri cubi di cilindrata, pesa 650 chili. Una macchina leggerissima, dunque, che si fa apprezzare per l’eccellente comportamento in città. Il nome Vivio deriva dai numeri romani VI, VI e 0, vale a dire 660, la cilindrata del motore. Inoltre, alla scelta del nome Vivio ha contribuito anche la somiglianza con la parola Vivid. Disponibile a tre e a cinque porte e in versione 4x4, la Vivio si segnala per un design molto particolare.
Aspetti positivi
- Tra i punti di forza della macchina, occorre citare l'esperienza di guida molto piacevole al volante. Tutti i comandi sono a portata di mano, e la marcia su strada si rivela regolare e omogenea, fluida, con il motore che eroga i cavalli senza la minima irregolarità.
- L'impianto frenante è ben calibrato, e i freni rispondono alla perfezione alle sollecitazioni del conducente, anche per merito del peso molto leggero.
- Anche la trasmissione - cambio e frizione - svolge nel migliore dei modi il proprio compito, rivelandosi precisa e puntuale.
- I materiali utilizzati sono di qualità più che buona, gradevoli sia alla vista che al tatto. In generale, si ravvisa una cura per i dettagli molto accentuata, che si traduce in assemblaggi precisi e finiture di pregevole fattura.
- Facile da guida, si lascia manovrare facilmente.
Aspetti negativi
- Per quel che concerne gli aspetti meno positivi relativi a questa vettura, vale la pena di segnalare che lo spazio a disposizione per chi sta seduto dietro è piuttosto modesto. I passeggeri dei sedili posteriori, in pratica, se hanno una statura appena superiore alla media rischiano di sbattere spesso contro lo schienale dei sedili anteriori.