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Caratteristiche del valicamento degli ostacoli

La gara degli ostacoli costituisce una delle discipline più praticate nell'atletica leggera e, presumibilmente, nacque da un connubio tra il salto in alto e la corsa veloce.

Caratteristiche della disciplina

Inizialmente gli ostacoli erano costituiti da barriere fisse e piantate nel terreno; ora invece sono costruzioni di metallo molto leggere e regolabili con dei contrappesi.
Con una pressione di circa 3,5 Kg al centro dell'attrezzo, questo cade giù.
Abbiamo tre diverse specialità: 100 metri, 110 e 400.
L'atleta che pratica tale disciplina presenta caratteristiche morfologiche che lo contraddistinguono: è in genere longilineo, alto, e con gli arti inferiori molto lunghi.
Sono previste tre fasi fondamentali: partenza, accelerazione e superamento dell'ostacolo.
Si parte dai blocchi, con l'arto di attacco (quello che per primo supera l'ostacolo) posto sul blocco posteriore; al "pronti" si alza il bacino e al "via" si parte, per poi cercare la verticalizzazione del busto dopo i primi 4 o 5 appoggi (in modo da poter affrontare il primo ostacolo).
La fase dell'accelerazione va dalla partenza al primo ostacolo, e prevede un numero di 8 appoggi (per gli atleti più evoluti 7) per uno spazio molto ridotto di 13,72 metri; per questo motivo, la frequenza del passo prevarrà sull'ampiezza.
Infine abbiamo il superamento dell'ostacolo, una tecnica molto complessa che prevede l'attacco della prima gamba (che deve flettersi verso il torace e chiudere l'angolo al ginocchio), l'atterraggio (ovvero il contatto del piede a terra oltre l'ostacolo; l'appoggio sarà di avampiede e con l'arto in massima estensione, mentre la fase di ammortizzazione è tutta a carico dell'articolazione della caviglia) e infine il valicamento con la seconda gamba (che con la sua potente spinta permette il superamento dell'ostacolo; dopo la spinta il piede è richiamato verso la parte alta del gluteo e percorre con il ginocchio un movimento semi-circolare per alto-fuori, che porterà la coscia parallela all'ostacolo e al suolo, per poi farla proseguire in avanti alto e farla atterrare dopo una fase di distensione).

Errori d'esecuzione più frequenti

Gli errori più frequenti durante la corsa sono un bacino troppo alto alla partenza (che anticipa così la fase di verticalizzazione del corpo) e un numero di passi insufficienti fino al primo ostacolo.
Nel valicamento, invece, si tende spesso ad affrontare la barriera troppo da vicino (per paura) o troppo da lontano, a tendere troppo la gamba di attacco arretrando eccessivamente il bacino, a non curare il lavoro della seconda gamba dopo il passaggio della prima.

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