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Claudio Castiglioni, il signor "moto": Perchè?

Il giorno 17 agosto 2011a Varese, sua città natale, si è spento serenamente dopo una lunga malattia il notissimo costruttore di moto proprietario dei marchi Cagiva, Husquarna, MV Agusta ecc. Aveva speso la sua vita per il mondo delle due ruote, sfidando perfino i giapponesi in casa loro.

Il nome Claudio Castiglioni è già una leggenda nel mondo dei motori. Era l'attuale Presidente della MV Agusta, fondatore della Cagiva è sicuramente stato uno dei più geniali personaggi del motociclismo. Ha portato i suoi marchi sul tetto del mondo prima con il cross, poi con la Parigi-Dakar e infine con le gloriose vittorie in classe 500. Il rilancio del marchio Ducati è opera sua con l'amico ing. Bordi con cui era ancora impegnato in MV. Era solito ripetere che le moto fanno sognare, le loro forme e suoni rivelano l'ispirazione di chi le ha concepite. A volte sono delle creazioni che assumono vere e proprie forme d'arte, così amava ribadire Castiglioni, che un artista a modo suo lo era. Le sue imprese industriali non erano da meno dei suoi successi motociclistici. Riuscì a salvare la Ducati dal fallimento, nel 2002 rilevò il marchio Husquarna, una eccellenza nel campo delle moto da cross e ha lanciato modelli mitici di moto, come la Brutale, Elefant, Mito, Ducati 916, Monster, ecc. A lui sono legati grandi nomi di piloti motociclistici come Edy Orioli, Eddy Lawson, Piefrancesco Chili, John Kocinsky e anche di Ayrton Senna di cui era grande amico, si divertiva per primo a collaudare le sue moto, gli amici lo definivano "sognatore" " viveur" vero appassionato dello sport su due ruote. Andava molto d'accordo con le sue maestranze e quando la Harley Davidson, di cui era socio dichiarò nel 2009 di volersi disinteressare di quelli della MV Augusta da poco acquisita, dichiarò "Non vi ho abbandonati nei momenti difficili, non vi abbandonerò adesso" e ricomprò lui stesso la MV Agusta. Sfidò le grandi case giapponesi leader mondiali delle due ruote, aprendo sue filiali in tutto il Giappone con grande successo, perché le sue moto avevano qualcosa in più, come dice il padre di Valentino Rossi, "Lampi di gioia e fantasia". Oggi l'azienda è nelle mani del figlio Giovanni che segue le orme paterne con lo stesso amore per le moto e con la stessa visione precisa che aveva il padre che è stato definito dalla stampa specializzata "il signor moto".

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