Marco Paolini: stile e tematiche delle opere del regista e attore teatrale
Marco Paolini è un personaggio estremamente eclettico, che passa senza alcuna difficoltà, con successo, dall'essere autore, attore e regista, e che ha ottenuto ampi consensi anche all'estero
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Biografia e i principali lavori di Marco Paolini
Marco Paolini è nato a Belluno il 5 marzo del 1956, attore fin dagli anni '70, ha fatto parte di diversi gruppi teatrali tra cui il Teatro degli Stracci, lo Studio 900 e il Laboratorio Teatro Settimo, con cui ha ha composto "Adriatico" (1987). Nel 1984 si trasferì negli Stati Uniti, dove realizzò un'opera teatrale originale dal titolo 'Two little orphans'. Paolini, oltre che attore, è anche autore e regista, tra i suoi spettacoli teatrali più conosciuti ricordiamo: 'Il racconto del Vajont 1956/ 9 ottobre 1963' (del 1993, che rimane forse il suo più grande successo grazie anche alla trasmissione in Rai), 'Il Milione. Quaderno Veneziano di Marco Paolini' (1997), 'Bestiario Veneto' e 'Bestiario Italiano' (1999). Tra le opere più recenti di Paolini ricordiamo i 'Miserabili' (2006) e 'La macchina del capo' (2009), mentre nel 2011 ha realizzato 'Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute', uno spettacolo che narra di eventi legati all'eugenetica nazista. Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta da La7. Nel 1999 Marco Paolini ha fondato la JOLE, che nel 2002 diventerà JOLEFILM, casa di produzione che cura tutti i suoi progetti. Paolini è molto attivo anche nella realizzazione di cortometraggi e documentari, tra cui il Teatro civico (del 2003) che è stato trasmesso durante il programma televisivo Report, con la regia di Davide Ferrario.
Stile e tematiche
Marco Paolini può essere considerato un esponente del cosiddetto 'teatro civile', che l'attore trentino affronta scagliandosi contro le prevaricazioni, le indifferenze, le 'beghe' politiche, gli scandali del nostro paese (Vajont ed Ustica ad esempio), alternando la denuncia a trovate teatrali dissacranti e ironiche. Paolini può considerarsi anche un esponente di punta del 'teatro narrativo', in cui l'attore, senza costume né trucco, svolge la funzione di 'narratore' di storie, di cui quindi non è il vero protagonista (il fondatore di questo genere può essere considerato Dario Fò). In realtà la sua arte non può essere fossilizzata in un solo genere, poiché Paolini, nel suo teatro, riesce a mescolare il tragico con il comico, narrando tramite vicende inventate, storie vere, non tanto con un fine di denuncia, ma per ricordare quegli eventi, a un paese come il nostro, altrimenti senza memoria.