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"Heligoland": recensione del CD dei Massive Attack

Recensione dell'ultimo lavoro della band britannica Massive Attack, "Heligoland".

Heligoland

A sette anni dall'uscita del loro ultimo album, "100th window", la band di Robert del Naja e Grant Marshall torna con il nuovo album, "Heligoland". A differenza del precedente lavoro, questo album rappresenta, per i Massive Attack, un ritorno alle origini - quelle di Teardrop per intenderci - con quel sound senza generi e senza collocazione che spazia dal jazz, all'hip pop e al rock con estrema disinvoltura. I Massive Attack, per questa loro versatilità, si portano addosso l'etichetta di "band da colonne sonore", anche se si tratta di un giudizio estremamente superficiale, vista la profondità e l'attenzione che si nasconde dietro la realizzazione di ogni brano (non a caso, ci sono voluti sette anni per realizzare questo ultimo prodotto). Anche questo album vanta di diverse partecipazioni, tra le quali spicca quella di Damon Albarn (ex leader dei Blur) nella traccia "Saturday Come Soon". Per tutte le info e i video relaitivi ai Massive Attack basta andare sul sito www.massiveattack.com.
Di seguito la tracklist:
“Pray for rain”
“Babel”
“Splitting the atom”
“Girl I love you”
“Psyche”
“Flat of the blade”
“Paradise circus”
“Rush minute”
“Saturday come slow”
“Atlas air”

Aspetti positivi

Si può dare sicuramente un giudizio positivo all'intero album. I Massive Attack si esprimono con tutta la loro "purezza" musicale, impregnado l'album di tutta la loro energia, sperimentazione, bravura, qualità. Tra le tracce, sono da segnalare: - "Babel", dotata di una melodia veloce e sincopata, dal sottosfondo oscuro e quasi "industriale" che conferiscono al motivo un'atmosfera cupa, abbinata perfettamente alla vocalist Martina Topley Bird;
- "Girl I love you", una canzone da Massive Attack per eccellenza, in cui a farla da padrone è la voce di Horace Andy. La canzone è un connubio di buio e luce, un festival di alternanza musicale in grado di stimolare anche i sensi visivi;
- "Rush minute" è una sorta di ritorno a "100th window", a quel sound cupo e spettrale, però con un tempo diverso, più veloce;
- "Psyche", anche qui il ritmo si fa incessante tanto da divenire quasi frastornante e ripetitivo, un pezzo elettronico sui cui ritroviamo ancora la voce di Martina Topley Bird.

Aspetti negativi

Pochi o forse nessuno i giudizi negativi per questo album. I Massive Attack sono tornati e i fan possono godersi un lavoro ragionato che non tradisce le aspettative. L'unica nota dolente è probabilmente data dai tempi per la realizzazione del disco. Robert Del Naja e Grant Marshall si sono presi tutto il tempo necessario, lasciando forse un po' troppo in "cattività" i numerosissimi appassionati sparsi in tutto il mondo.

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