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Abbigliamento Vigili del Fuoco, descrizione e storia

Quest'articolo ha lo scopo di illustrare l'evoluzione dell'uniforme del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e tracciarne, per sommi capi, la storia. Questa benemerita istituzione, molto popolare ed amata dai cittadini presta opera di assistenza in caso di calamità naturale e di soccorso pubblico.

Dai civici pompieri al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Il servizio antincendio, agli albori del secolo scorso, veniva assicurato dai civici pompieri, corpi costituiti dai singoli comuni su base volontaria e dal carattere non permanente. L'esigenza di costituire una singola istituzione centrale che assolvesse non solo ai compiti antincendio ma anche all'assistenza in caso di calamità naturali, nacque nei primi anni dieci, allorquando un'apposita commissione, varata con Regio Decreto, venne investita di esaminarne le problematiche e l'effettiva attuazione. Fu la catastrofe del terremoto di Messina a convincere i legislatori ed il governo dell'epoca a dare una svolta significativa nella direzione della costituzione del corpo unico nazionale, cosa che avvenne nel 1939 allorchè, con il Regio Decreto 333, venne istituito il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

L'evoluzione della divisa

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nelle sue svariate articolazioni, che vedono l'adozione di speciali distintivi apposti sul braccio indicanti la funzione e la specialità, intesero, all'indomani della loro costituzione in corpo nazionale, adottare la divisa di tipo militare, tessuta in cordellino, sia nella versione in grigioverde, sia in quella tendente al grigio, tipica del periodo bellico, introdotta dalla riforma Baistrocchi. Il fregio che ornava il berretto a visiera rigida ed i risvolti delle giacche era la tipica fiamma in uso ancora oggi ed i gradi, apposti sulle manopole per gli ufficiali, sulle spalline per i marescialli e sul braccio per i sottufficiali, ricalcavano quelli dell'esercito con la variante della punta di fiamma al vertice per i soli ufficiali. Tipica invece la tradizionale losanga per i marescialli e la V al braccio per i sottufficiali. Complementari a quelle dell'esercito erano pure le tenute da fatica mentre la speciale dotazione antincendio teneva conto della peculiarità operativa propria dei compiti d'istituto. Col Dlgs 139 dell'8/3/2006 l'uniforme del Corpo è stata semplificata eliminando del tutto i richiami alla tradizione militare, allineandola agli standard comuni in uso nei paesi occidentali. L'uniforme per i servizi d'istituto è costituita da: berretto con visiera e fregio, maglietta polo o maglia, pantaloni invernali o estivi, giubba, calzature basse di sicurezza e cintura, mentre per i servizi antincendio si aggiungono le innovative dotazioni ignifughe con le tipiche bande rifrangenti color giallo canarino. I gradi ricalcano quelli dei corpi di polizia e sono stati totalmente rinnovati per i gradi subordinati: resta la tradizionale foggia a punta di fiamma per gli ufficiali mentre i fregi da braccio sono stati completamente rinnovati e resi più visibili.

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