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La corrida: pratica barbara o tradizione?

Il toro è l'animale simbolo della Spagna. Ancora oggi, toreri e tori si fronteggiano nel discusso spettacolo della corrida. La tradizione continua a prevalere nonostante in tanti si oppongano strenuamente a sostenere una pratica barbara e crudele come questa.

La corrida non solo in Spagna

La corrida è una festa popolare che fa parte integrante della cultura e della tradizione spagnola, ma è praticata anche in alcune regioni del Portogallo e della Francia e in alcuni Paesi dell'America Latina, tra cui Messico, Perù, Venezuela, Ecuador e Colombia.
La corrida o tauromachia continua ad essere considerata da molti una vera e propria arte ed una manifestazione culturale, nonostante molti spettatori ne rimangano sconvolti per l'efferatezza e la crudeltà.
In effetti, il 29 luglio 2010 il Parlamento della Catalogna ha approvato l'abolizione della corrida e Barcelona si è dichiarata città antitaurina, rappresentando un importante precedente, seguito da altre località spagnole, in cui questa tradizione è stata bandita.
D'altronde, bisogna considerare che le corridas sono particolarmente tutelate anche per il fatto che l'allevamento di tori è un affare per la Spagna, per cui questo 'spettacolo' implica forti interessi economici.

La corrida: preparazione e svolgimento

Lo spettacolo più tradizionale della corrida è quello in cui il torero entra a piedi nell'arena per affrontare il toro. Non tutti sanno, tuttavia, che si tratta di una sfida spesso impàri: il toro, infatti, viene "preparato" prima del confronto con il matador.
Innanzitutto, prima dell'ingresso in arena, questi animali vengono fatti stancare con il trasporto di pesanti sacchi di sabbia; la 'preparazione' prevede anche l'appannamento della vista dei tori a cui spesso vengono segate le corna 'lisciandole' di pochi centrimetri così da indebolire l'animale anche dal punto di vista del coordinamento.
Durante lo svolgimento di questo sadico spettacolo, il toro, dopo l'ingresso, viene avvicinato dai picadores, che infilzano con tre banderillas la schiena ed il collo dell'animale in modo da impedirgli di girare la testa.
Il torero interviene solo in una fase finale di questo macabro rituale con lo scopo di utilizzare la spada per finire il toro.
Come la corrida, molte altre feste folkloristiche e popolari sfruttano animali senzienti per il presunto divertimento dell'uomo. A questo punto c'è da chiedersi se il diletto umano possa valere tanta sofferenza.
Se, come sosteneva Ovidio, 'la crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini' dovremmo ben guardarci dal continuare a giustificare, in nome della tradizione, pratiche crudeli e del tutto anacronistiche.

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