Non sei ancora registrato? Creare un OverBlog!

Creare il mio blog

Il caso Pinelli e la questura di Milano

La morte di Giuseppe Pinelli, avvenuta il 15 dicembre 1969 è ancora oggetto di grandi polemiche.

La morte di Pinelli

Il 15 dicembre 1969, nel corso di un interrogatorio nella Questura di Milano, moriva Giuseppe Pinelli, un militante anarchico che era stato fermato in quanto sospettato di essere implicato nella strage che era stata compiuta a Piazza Fontana tre giorni prima, attribuita in quel momento alla pista anarchica e ancora oggi, avvolta nel più fitto mistero. Si tratta di una vicenda che ancora oggi colpisce profondamente, per le sue implicazioni.

Gli avvenimenti successivi

Giuseppe Pinelli era l’animatore del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa e figura in vista della scena anarchica meneghina. Da giovanissimo aveva partecipato alla Resistenza, in qualità di staffetta, nelle Brigate Bruzzi Malatesta. Quando scoppiò una bomba nella filiale della Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana, il 12 dicembre 1969, le prime indagini successive alla strage, portate avanti dalla questura di Milano, si indirizzarono proprio verso gli anarchici. Oltre a quelli che facevano riferimento a Ponte della Ghisolfa, furono oggetto di fermo anche molti di quelli del Circolo 22 Marzo. Dopo tre giorni di interrogatori, Pinelli cadde dal quarto piano della Questura, durante un interrogatorio. La vicenda in questione, fu particolarmente clamorosa e colpì in maniera profonda l’opinione pubblica. Era ormai iniziata la strategia della tensione, che sarebbe culminata in una serie di stragi ad opera di terroristi facenti riferimento all’area neofascista e che avrebbe visto altri episodi come quello di Piazza della Loggia a Brescia, dell’Italicus e della Stazione di Bologna. L’area della sinistra extraparlamentare incolpò della morte dell’anarchico il commissario Luigi Calabresi, il quale era stato incaricato delle indagini, ma non era fisicamente presente quando Pinelli rimase ucciso. Da notare, l’incredibile comportamento della Questura di Milano che affermò che Pinelli si era suicidato in quanto era stato dimostrato il suo coinvolgimento nella strage di Piazza Fontana. Lo stesso Questore, Marcello Guida, cercò di avvalorare questa ipotesi, che era evidentemente insostenibile. E lo stesso Presidente della Repubblica, Saragat, incautamente partecipò alla sagra dell'errore, inviando un telegramma di felicitazioni per la riuscita delle indagini. Le polemiche divennero incandescenti, quando fuoriuscì la versione ufficiale della caduta accidentale, in quanto nella stessa c’era tutta una serie di incongruenze, rese ancora più evidenti dalle palesi contraddizioni nelle versioni delle guardie presenti. A pagare il conto più salato della vicenda, fu il commissario Calabresi, indicato da una campagna di stampa durissima, come il responsabile. Una petizione pubblicata sull’Espresso nel 1971, lo accusò direttamente e duramente. Il 17 maggio del 1972, Calabresi fu ucciso da militanti di Lotta Continua che sarebbero poi stati condannati molti anni dopo, a seguito delle confessioni di uno di loro.

Stessi articoli di categoria Storia e Filosofia

Storia del gay pride

Storia del gay pride

Gay pride: quando e come è nata questa manifestazione? l'articolo offre una breve storia di una delle manifestazioni più discusse in italia.
Storia della Regione Lombardia

Storia della regione lombardia

Regione ricca e centro finanziario, la lombardia è stata a lungo roccaforte democristiana, ma ha visto anche nascere il movimento della lega nord.
Daniel O'Connell, il liberatore

Daniel o'connell, il liberatore

Figura politica chiave dell'emancipazione irlandese nel diciannovesimo secolo, è rimasto nel cuore del suo popolo per la ferma intenzione di lottare senza ricorrere all'uso della violenza. fu per questo soprannominato "the liberator".