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Amori e incantesimi: recensione e trama del film

Un film che si presentava interessante per il cast e per il tema che, in virtù del talento e del temperamento delle protagoniste, si mostrava foriero di ironia oltre che di divertenti trovate. In realtà una storia priva di stimoli, se non a tratti, nonostante il binomio donna-strega poteva, alla vigilia, quasi considerarsi una garanzia di successo.

La vicenda

"Amori e incantesimi" é un film che narra della famiglia Owens, dove ogni femmina, sin dal 1700, quando un’antenata fu condannata per stregoneria, viene iniziata a quest’arte. Le sorelle Sally e Gillian (Sandra Bullock e Nicole Kidman) cercano a ogni buon conto di costruirsi una vita il più possibile normale anche se le accompagna la maledizione secondo la quale ogni uomo che si innamorerà di loro sarà destinato a morire. Gillian, più esuberante, dopo una serie di relazioni inconcludenti, incappa in un compagno che si rivela un delinquente e che comunque resterà ucciso in un incidente d'auto e verrà seppellito in giardino. Il morto continunerà però a ossessionarle stravolgendo così la loro vita nonostante l’intervento di un prode ispettore di polizia che ovviamente, anziché risolvere il caso, aumenterà la confusione.

Qualche riflessione

Il film risale al 1998, anno in cui la carriera delle due protagoniste, quasi coetanee sia anagraficamente che come esordio cinematografico, pur non essendo ancora arrivata ai massimi livelli era sicuramente già costellata di interpretazioni che le avevano fatte apprezzare da critica e pubblico. Questa pellicola girata da Griffin Dunne, pur avendo il vantaggio di poter giocare sull’ancestrale dilemma e dualismo tra donna e strega, non ottiene quell’effetto frizzante, appassionante e brillante che attrici di quel calibro avrebbero certamente potuto regalarci. Lo sceneggiatore sembra addirittura rendersene conto quando, nel finale, inventa un inizio di relazione tra Sally, una delle sorelle e l’ispettore di polizia. Sancisce così il fallimento del tema stregonesco che avrebbe invece dovuto, fino all’ultimo fotogramma, esorcizzare, probabilmente anche con ironia visto il temperamento delle protagoniste, il mondo degli incantesimi e delle maledizioni. In questo quadro di palpabile delusione, fanno eccezione le figure delle due zie che dovevano coscenziosamente istruire le sorelline, zia Frances e zia Jet (Stockard Channing e Dianne Wiest) che, in una atmosfera da “Arsenico e vecchi merletti”, si prodigano nel tentativo di perpetuare almeno la secolare tradizione familare con una naturalezza e un impegno che ricorda Abby e Martha, le due protagoniste del film di Frank Capra. Se la critica al tempo fu unanime nello stroncare la pellicola, il pubblico, forse per quel senso di affetto che lo lega ai propri beniamini, si è sempre mostrato diviso nella valutazione, non riuscendo tuttavia a riscattare la produzione con un decente incasso al botteghino.

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