Biografia di Bibi Andersson
Bionda, bella, un volto angelico che non sfigurerebbe negli spot del Mulino Bianco (e infatti cominciò la carriera proprio nella pubblicità), Bibi Andersson è una stella di prima grandezza del cinema svedese. Fu, con Liv Ullmann, la musa di Ingmar Bergman, che la volle per tredici suoi film dal 1955 al 1973 e col quale ebbe anche una breve relazione.
/wedata%2F0015647%2F2011-03%2FBibi-Andersson-sul-set-del-Posto-delle-fragole_3.jpg)
Biografia
Gli inizi
Berit Elisabeth Andersson, detta Bibi (non va confusa con l'attrice transessuale Bibi Anderson o Bibi Andersen, pseudonimo di Bibiana Fernández, che ha lavorato con un altro grande regista, Pedro Almodóvar), nasce a Kungsholmen, un quartiere di Stoccolma, nel 1935.
Dimostra precoci doti artistiche, ma, mentre la sorella maggiore Gerd Andersson, ballerina al Royal Swedish Opera House di Stoccolma, debutta sul grande schermo già nel 1951, lei deve arrangiarsi con comparsate e pubblicità. Ed è proprio la réclame a fare la sua fortuna: nel 1951, poco più che quindicenne, è scelta per lo spot di una marca di sapone da un giovane regista di nome Ingmar Bergman.
La collaborazione con Bergman
La Andersson diviene ben presto una delle attrici principali nella compagnia di giro bergmaniana. Dopo l'esordio cinematografico nel 1953, con la commedia Dum-Bom, il regista la vuole per una piccola parte in Sorrisi di una notte d'estate (1955). Da questa data, inizia la loro collaborazione che dura per ben tredici film.
Tra le interpretazioni per il cineasta svedese, sono memorabili quelle nel Settimo sigillo (1956), nel Posto delle fragole (1957) e, soprattutto, in Persona (1966), nel quale recita il ruolo di un'infermiera che accudisce alla muta e malata Liv Ullmann, altra musa di Bergman.
L'esperienza americana
Il primo film non svedese a vederla nel cast è il western Duello a El Diablo (1966), accanto a Sidney Poiter. Con un altro grande attore svedese, Max von Sydow, l'Antonius Block del Settimo Sigillo, recita nel film di John Huston Lettera al Kremlino (1970).
Robert Altman la scrittura, insieme al nostro Vittorio Gassman, per Quintet (1979), pellicola di fantascienza distopica. Prima della sua ultima apparizione in un film statunitense, nel disaster movie Airport 79 (1979), è scelta per il ruolo di protagonista, una premurosa psicoterapeuta, in I never promised you a rose garden (1977).
Filmografia essenziale
Il sogno della farfalla (1994)
Il pranzo di Babette (1987)
Airport 79 (1979)
Quintet (1979)
I never promised you a rose garden (1977)
Scene da un matrimonio (1973)
Lettera al Kremlino (1970)
Duello a El Diablo (1966)
Persona (1966)
Scusi lei è favorevole o contrario? (1966)
Il volto (1958)
Il posto delle fragole (1957)
Il settimo sigillo (1956)
Sorrisi di una notte d'estate (1955)