Daniel Day-Lewis: biografia e filmografia dell'attore inglese
Daniel Day-Lewis, vincitore di due premi Oscar nel 1990 e nel 2008, grazie al suo perfezionismo e all'attenzione riposta nella scelta dei film da interpretare, si è imposto all'attenzione mondiale come uno dei migliori talenti in circolazione
Una personalità camaleontica
Figlio del celebre poeta Cecil Day-Lewis e dell'attrice teatrale Jill Balcon, il 54enne Daniel Day-Lewis, nella sua carriera, ha dimostrato come le scelte di qualità (da qui il perché l'attore abbia girato 'solo' 32 film dal '71 a oggi) e l'attenzione 'maniacale' riservata alla preparazione di un personaggio, a tal punto da fondere la finzione con la realtà, siano la strada da percorrere per rimanere nella storia del cinema. Da sempre lontano dalla vita mondana tipica delle star di Hollywood, Day-Lewis conduce una vita decisamente solitaria, rinchiuso nella sua casa di montagna dove trascorre il tempo praticando i suoi hobbies preferiti: la lavorazione del legno, e la guida solitaria in bicicletta tra i monti. Non c'è da stupirsi che egli venga confrontato spesso con l'altrettanto strano e solitario Marlon Brando.
Il perfezionismo maniacale
L'attore, da sempre, ha dimostrato di privilegiare l'immedesimazione nel personaggio da interpretare più che il 'mestiere' fatto di 'memoria' e 'tecnica'. E lo ha fatto così bene da vivere, alcune volte, il ruolo del suo ultimo carattere per due anni prima di iniziare un nuovo film.
E' un perfezionista maniacale Daniel Day-Lewis: se prima di girare 'Il mio piede sinistro' è stato per giorni su una sedia a rotelle, per prepararsi a 'Nel nome del padre' ha passato una settimana in carcere a pane e acqua. E non finiscono qui le storie sull'attore irlandese. Quando ha interpretato il ruolo di Bill, il macellaio di 'Gangs of New York', di Martin Scorsese, Daniel prima ha voluto imparare il mestiere reale da un macellaio locale per poi, sul set, ascoltare ossessivamente la musica di Eminem perché il suo 'livello di aggressività' rimanesse alto. E l'immedesimazione ha raggiunto dei livelli così ossessivi da aver anche provocato litigi con colleghi o danni fisici personali dovuti all’'eccessivo realismo dimostrato nelle scene. Emblematico il litigio con Liam Neeson, furioso che Day-Lewis insistesse nel rivolgersi a lui con il nome del personaggio interpretato e non il proprio, durante un loro incontro nella palestra, o la frattura subita per l'eccessivo realismo in un combattimento con Leo Di Caprio.
Con soli 32 film girati e 2 premi Oscar vinti, Daniel Day-Lewis è già nella leggenda.