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Biografia di Ernst Lubitsch

Ernst Lubitsch, il re della commedia, che parte dalla Germania per conquistare Hollywood negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Biografia

Ernst Lubitsch è nato a Berlino ed è uno dei registi tedeschi migliori del primo '900. Da ragazzo studia presso il Sophien Gymnasium studiando recitazione, sua prima passione che lo porta ad interpretare un ruolo molto importante nel famoso "M. Reindhardt".
Infatti non segue l'università e viene risucchiato dal mondo del cinema e dell'arte, interpretando qualche piccola parte in alcuni film. Nel 1915 comincia a cimentarsi nella regia, un diverso modo di esprimere ed emozionare che però sembra fatto apposta per lui.
Dirige alcune commedie che non riscuotono particolare successo fino a "Sangue gitano", del 1918, dal quale la sua carriera comincia a prendere la strada del successo.
Nel 1919 "Madame Dubarry" conquista il pubblico con una storia di passione e morte che si svolge nel periodo storico della Rivoluzione francese. Poi "La principessa delle ostriche" e "La bambola di carne", sempre nello stesso anno, coronano il suo talento di regista.

Dalla Germania nazista ad Hollywood

Nel 1920 arriva uno dei suoi film più importanti ed impegnati, "Anna Bolena", in cui egli mette in scena dei personaggi storici di spessore, con le loro fragilità e forza espressiva. Questo è uno dei precursori di altri film di Lubitsch basati su dramma storico e film in costume.
Come molti suoi colleghi nel 1923 il regista tedesco decide di lasciare il suo paese, poichè sono anni difficili con il nazismo che porta disordine e distruzione e limita soprattutto il campo della cultura e dell'arte.
Così Lubitsch approda ad Hollywood dove realizza una serie di film uno dietro l'altro, specializzandosi soprattutto nel genere della commedia, suo primo amore.
Ricordiamo "Rosita" nel 1923, "Matrimoni in quattro" nel 1923, Il principe studente" nel 1925 ancora appartenenti al cinema muto. Mentre dal 1930 realizza film con il sonoro come "Montecarlo", "L'allegro tenente", "Mancia competente" e molti altri che trasmettono sempre quel divertimento dato dai dialoghi brillanti tipici del cinema di Lubitsch, che alcuni hanno denominato "il tocco alla Lubitsch".

Filmografia prolifica

Nel 1934 "La vedova allegra" con la quale il regista sfida la censura, e porta avanti la sua carriera di re indiscusso della commedia, con battute brillanti e mondi esagerati e finti che conquistano il grande pubblico.
Lavora con grandi attrici, come Marlene Dietrich per "Angelo" nel 1937, e Greta Garbo per "Ninotchka" nel 1939, unendo la satira politica alla comicità.
Poi "Il cielo può attendere" nel 1943, "Fra le tue braccia" e l'ultimo "La signora in ermellino" nel 1948 , opera incompiuta poichè Lubitsch muore durante le riprese.

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