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Carlo Magno: storia dell'imperatore del Sacro Romano Impero

Carlo è stato considerato il più importante re del periodo romano tanto da beneficiare dell'epiteto latino di Magno. Rivediamo le sue gesta, il suo impero.

Carlo Magno

Carlo, figlio di Pipino il Breve, fu definito in seguito Magno per le sue doti e la sua capacità di conquista. Egli, infatti, affrontò vittoriosamente numerose imprese militari, spinto dal suo ardente desiderio di estendere i confini del suo regno. Una volta sceso in Italia, alla guida di un esercito, occupò militarmente tutti i territori longobardi associando così al suo regno i territori a nord del Po. Il resto poi, in particolare il ducato di Roma e di Perugia e alcune zone delle Marche e della Romagna furono donate al papa Adriano I, che aveva richiesto il suo aiuto. Il Re franco continuò le sue imprese militari, fino a conquistare gran parte dell'Europa. La vastità del suo dominio suscitò in lui l'idea di una rinascita dell'antico impero romano. Nella notte di natale dell'800 venne infatti incoronato da papa Leone III, nella basilica di San Pietro, imperatore del sacro romano impero. Il nuovo impero fu detto sacro per l'impegno assunto dell'imperatore di difendere la chiesa da ogni minaccia nemica e romano perché voleva ricordare l'antico impero di Roma. Come capitale del sacro romano impero fu proclamata Aquisgrana, che oggi si chiama Aachen e che si trova in Germania.

Il Sacro Romano Impero

Carlo Magno divise l'amministrazione dell'impero tra i suoi collaboratori più fedeli. Affidò le provincie di confine ad amministratori particolarmente abili, che furono chiamati marchesi. Le provincie interne, invece, furono affidate alla direzione di conti, che erano contemporaneamente amministratori, giudici e capi militari. Sia i marchesi che i conti attraverso un'apposita cerimonia detta investitura giuravano fedeltà all'imperatore e in cambio ricevevano un feudo. L'imperatore non solo visitava personalmente i suoi feudi, ma periodicamente affidava il compito di ispezionarli ad alcuni suoi rappresentanti detti missi dominici, cioè inviati del signore.
Carlo Magno lasciò ai popoli sottomessi le consuetudini e le leggi locali; tuttavia volle che fossero emanate delle leggi comuni a tutto l'impero: i capitolari. Si trattava di una raccolta così chiamata dal momento che le norme venivano scritte in piccoli capitoli.

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