Henry Ford, uno dei padri dell'automobile
Henry Ford è uno dei simboli del capitalismo.
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Chi è
Henry Ford è una delle figure più note del capitalismo mondiale di tutti i tempi. E’ uno dei fondatori della Ford Motor Company, uno dei simboli del sistema di produzione che si instaura sulla catena di montaggio e che proprio dalla famosa casa di Detroit prende il suo nome, coniato da Gramsci negli anni ’30.
Una figura controversa
Nato nel 1863 a Dearborn, Ford si trasferì a Detroit nel 1888 per lavorare nella Edison. Nel tempo lasciatogli libero dal lavoro, cominciò a fabbricare una macchina con motore a combustione interna, inventato da Benz e Daimler qualche anno prima, il cui primo prototipo fu provato su strada il 4 giugno 1896. Lasciato il lavoro alla Edison, entrò alla Detroit Automobile Company, che abbandonò nel 1902 per fondare la Ford Motor Company, il cui scopo dichiarato era l'abbattimento dei costi di produzione mediante una riorganizzazione del lavoro. Era nato il sistema di produzione fordista, basato sul sistema della catena di montaggio, vero motore dello sviluppo industriale del secolo che andava ad aprirsi. Il simbolo della Ford, può essere considerata la T, ribattezzata “Lizze” dagli americani, della quale furono venduti quindici milioni di modelli. Macchina caratterizzata da estrema semplicità e basata su uno dei detti preferiti di Ford, “Quello che non c’è, non si rompe”, portò a un primo grande sviluppo del settore automobilistico americano. La sua concezione dell’automobile come semplice mezzo per facilitare gli spostamenti, senza inutili orpelli ad appesantirla, trovò realizzazione in una macchina prodotta interamente in canapa, per ottenere la quale aveva messo a lavorare una equipe di altissimo livello. Dopo 12 anni di ricerche incessanti, il modello varato, la Hemp Body Car, vide la luce con una grande novità: era infatti alimentata con carburante ottenuto dalla canapa distillata. Era un’intuizione sul successivo sviluppo che avrebbe potuto avere il settore automobilistico, affrancandolo dalla dipendenza al petrolio, che però fu interrotta dalla sua morte, avvenuta nel 1947. Una intuizione che dimostra ampiamente la sua capacità di saper cogliere la possibilità di mutamento della realtà circostante e di saperla anticipare.
Per una valutazione complessiva della sua figura, occorre anche ricordare i controversi rapporti che Ford ebbe col nazismo. Egli fu infatti insignito, nel 1937, della Gran Croce del Supremo Ordine dell’Aquila Tedesca, la più alta onorificenza che il regime nazista poteva concedere ad uno straniero. Inoltre, Ford fu autore di un libretto “L’Ebreo Internazionale”, nel quale descrisse il progetto che, secondo lui, gli Ebrei covavano e teso al dominio sul mondo, oltre a sostenere l’autenticità dei “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, di cui fece stampare una edizione a sue spese, salvo poi ordinarne il ritiro dal commercio.