Centrale di Allarme Interbancaria, che cos'è e quali sono le finalità?
Il CAI (Centrale Allarme Interbancaria) è un archivio entro cui vengono immagazzinati i dati relativi agli assegni postali o bancari e delle carte di pagamento irregolari. Vediamo quando è perché venne istituito.
Cos'è il CAI
Istituito a seguito dell'art.10-bis della Legge 386 del 1990 ed introdotto dal Decreto legislativo 507 del 1999 presso la Banca d'Italia, la Centrale di Allarme Interbancari (CAI) è da considerarsi come un archivio informatizzato ove vengono segnalati da qualsiasi ente creditizio, e conseguentemente registrati, i mancati pagamenti e gli emittenti di assegni bancari o postali rilasciati senza provvista totale o parziale, e per i quali non sia sopraggiunta nei 60 giorni seguenti alla negoziazione quietanza liberatoria da parte del creditore che ne attesti il pagamento tardivo.
Il CAI venne istituito principalmente per far fronte alla depenalizzazione di alcuni reati economici minori come per l'appunto l'emissione di assegni scoperti, una tempo perseguibili penalmente.
All'interno del suddetto archivio vengono immagazzinati dati di varia natura atti ad identificare celermente un determinato soggetto o titolo di pagamento:
- I dati identificativi del soggetto emittente del titolo scoperto (al quale viene preclusa la possibilità di emettere assegni per sei mesi e imposto di restituire tutti gli assegni rilasciati dalla banca);
- gli estremi degli assegni emessi senza provvista/autorizzazione e gli estremi di eventuali assegni non restituiti dopo la revoca di sistema;
- i dati identificati dei soggetti che non hanno rimborsato rate o le somme prelevate da carte di pagamento in dotazione (a differenza degli assegni tali soggetti potrebbero richiedere altre carte ad altri enti di credito);
- i dati inerenti alle carte di pagamento utilizzate senza effettuare il rimborso dovuto e per le quali è stata posta la revoca;
- le sanzioni pecuniarie derivanti dall'emissione di assegni privi di autorizzazione o provvista).
finalità del CAI
L'obbiettivo principale dell'archivio CAI è quello di frenare la tendenza all'emissione di assegni sprovvisti di fondi, l'emissione quindi di assegni che diverranno insoluti o protestati, perché è bene ricordare che non verranno iscritti alla centrale di allarme interbancaria solo i soggetti e i titoli su cui è stato rilevato il protesto ma anche quelli dichiarati insoluti o pagati per il solo importo facciale.
Se si è in difficoltà e non si ha la possibilità quindi di pagare per tempo l'assegno emesso, per evitare l'iscrizione al CAI bisogna innanzitutto assolvere al debito e attestarne il pagamento, come fare? semplice:
- pagare l'importo facciale dell'assegno aggravato del 10% dell'importo e degli interessi;
- recarsi presso un notaio o comune abilitato assieme al creditore per autenticare la liberatoria con marca da bollo da € 14,62 (oppure effettuare un deposito cauzionale intestato al creditore);
- inviare il tutto entro 60 giorni dalla negoziazione.