Chico Mendes, eroe brasiliano
Chico Mendes è un sindacalista ed ambientalista brasiliano che ha lottato fino alla morte contro il disboscamento della foresta amazzonica e lo sfruttamento dei suoi abitanti.
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Biografia
Francisco Alves Mendes Filho, noto al mondo come "Chico Mendes", è nato in Brasile a Xapuri il 15 dicembre del 1944. Mendes inizialmente è un semplice raccoglitore di caucciù ma nel 1975 diviene Segretario generale del Sindacato dei lavoratori rurali di Brasiléia e un anno dopo è uno dei promotori della nascita del sindacato nella sua città, Xapuri. Mendes, diviene uno dei maggiori oppositori al disboscamento della foresta amazzonica al fianco dei contadini, utilizzando la pratica dell'empate, un metodo per opporre resistenza senza utilizzare la violenza, consistente nel prendersi per mano circondando l'area minacciata dal disboscamento. Dopo l'impegno sociale, Chico decide di entrare in politica divenendo nel 1978 prima vice presidente e solo dopo un anno, presidente del consiglio comunale di Xapuri. Mendes è molto attivo nell'affiancare i contadini locali nel difendersi dalle violente intimidazioni e dalle occupazioni praticate dai costruttori, allevatori di bestiame e compagnie di legname che stavano distruggendo la foresta. Nel 1980 fonda insieme a Lula (ex presidente del Brasile) il "Partito dei Lavoratori" e nello stesso anno viene arrestato con l'accusa di omicidio di un sindacalista di una organizzazione avversaria, venendo successivamente scagionato per non aver commesso il reato. Mendes, nel 1985 partecipa alla fondazione del Consiglio Nazionale dei Seringueiros, con la funzione di portare le rivendicazioni dei contadini e delle popolazioni indigene dell'Amazzonia all'attenzione di tutta la nazione.
La morte di Mendes
Nel 1988 avviene la nascita dell'Unione democratica rurale (UDR), un sindacato che però effettua delle azioni paramilitari in tutto lo stato, minacciando ripetutamente i contadini e Chico Mendes. Il 22 dicembre, dopo numerosissime minacce di morte, Mendes viene assassinato con alcuni colpi di pistola fuori dalla porta di casa. Dopo due anni durante i quali gli assassini di Mendes hanno ricevuto copertura politica, grazie alle forti pressioni internazionali, a dicembre Darly Alves da Silva e suo figlio Darci, rispettivamente il mandante dell'omicidio e l'esecutore, ricevettero una condanna a 19 anni di prigione. Dopo che le luci dei riflettori della stampa internazionale furono spente, continuarono incessantemente le persecuzioni e gli omicidi dei contadini. Nel febbraio del 1992 la condanna a Darly Alves da Silva fu annullata dalla corte d'appello statale.