Clan dei Casamonica: storia e attività del gruppo criminale
Il clan dei Casamonica, zingari che operano nella malavita romana, prendono il nome da due famiglie Rom: Casamonica e Di Silvio.
/wedata%2F0031213%2F2011-08%2FMALLOPPO.jpg)
Clan dei Casamonica
Il clan Dei Casamonica, composto da famiglie provenienti da Pescara e dall'Abruzzo, è un gruppo criminale che furoreggia nei Castelli Romani, a Roma e lungo il litorale laziale.
Questo gruppo criminale agisce in più settori commerciali, ma soprattutto in quello edile e della ristorazione.
Per quanto riguarda il litorale laziale il clan dei Casamonica agisce a livello di stabilimenti balneari e eventi festivi.
Ma il clan è coinvolto anche in molte altre attività illegali, come ad esempio l'usura e traffico di droga in paesi come Germania, Paesi Bassi e Spagna oltre che in Italia, dove sono stanziati.
Si dice anche che il clan dei Casamonica sia in collusione con la politica soprattutto a livello regionale e che proprio per questo è in grado di influenzare le elezioni comunali, provinciali e regionali.
Si è parlato, ma non si hanno prove certe, di una collaborazione del clan dei Casamonica con la banda della Magliana, sembrerebbe che il clan passi, sotto equo pagamento, alla banda della Magliana i nomi di coloro che si rifiutano di pagare il pizzo, o di coloro che hanno chiesto soldi in prestito e non sono in grado di restituirli.
Proprio a causa del traffico di droga con Paesi della Comunità Europea, un'operazione della DIA portò all'arresto dei Casamonica, o almeno a una parte degli esponenti del clan.
In occasione di questi arresti si scoprirono le attività di strozzinaggio del clan e gran parte del capitale ricavato da queste attività illecite.
Tale capitale fu investito dal comune di Roma per l'edilizia urbana e una parte è tutt'ora custodita in banche estere, per un ammontare di molti milioni di euro.
Un libro contro i Casamonica
È stato scritto un libro per ribellarsi alla dittatura che i Casamonica vorrebbero instaurare con la malavita a Roma e provincia.
Il titolo è "La Casa dell'amico", un libro che vorrebbe invitare coloro che sono vittime dell'usura e della violenza del clan a fidarsi delle forze dell'ordine e denunciare i persecutori per andare contro al clan stesso, che si protegge con avvocati pagati con i ricavati delle estorsioni e che usa gli stranieri come manovalanza per commettere i crimini che commissiona.
L'autore del libro, Dehnavi Mehdi, è un iraniano di 39 anni picchiato a sangue da emissari del clan dei Casamonica nel suo negozio di marmista, perché aveva chiesto il pagamento di un lavoro che era stato eseguito per Guido Casamonica.
Tre gregari, armati, si sono scagliati contro di lui, solo, e gli hanno spaccato la testa, ma questo lo ha convinto ancor di più a scrivere il libro per non cadere nell'omertà malavitosa.