Storia della Pace di Versailles
La Pace di Versailles rappresenta uno dei grandi avvenimenti del Novecento e segna la fine del primo conflitto mondiale.
/wedata%2F0035002%2F2011-08%2FIl-rimorso-di-non-aver-rimorso.jpg)
La Pace di Versailles
La Pace di Versailles è un trattato firmato nel 1919-1920 in occasione della Conferenza di Pace tenuta a Parigi dagli Stati vincitori della “Grande Guerra”. La Pace è costituita da ben 16 parti per un totale di 440 articoli e l’avvenimento principale è rappresentato dalla nascita della “Società delle Nazioni” voluta fortemente dal presidente americano Thomas Woodrow Wilson. Questa nuova organizzazione sovranazionale (cui sono dedicati i primi 26 articoli del trattato) nasce con il compito di dirimere eventuali conflitti tra i vari Stati, per evitare così una nuova guerra. La Società delle Nazioni non ha grande successo ed è sostituita nel 1945 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
La Pace di Versailles, oltre alla nascita di quest’organismo, segna lo smembramento dei territori della Germania (accusata di essere l’artefice della guerra). Tra le varie disposizioni del trattato, vi è il ritorno nuovamente alla Francia dell’Alsazia e della Lorena; lo Schleswing settentrionale passa sotto il controllo della Danimarca e la Posnania, la Prussia Occidentale e parte della Slesia diventano territori della Polonia. La città di Danzica diventa autonoma e libera, ma pur sempre soggetta alla supervisione della Società delle Nazioni e della Polonia. L’Italia riceve l’intera regione dell’Istria pur essendo costituita da una popolazione maggiormente slava e al Giappone passa il territorio dello Shandong, precedentemente sotto l’influenza tedesca. Oltre a questi aspetti territoriali, la Germania è colpita anche da un punto di vista militare (con la limitazione dei soldati dell’esercito, che non possono essere superiori a 100.000) e sotto l’aspetto economico è condannata a pagare, ai Paesi vincitori del conflitto, 33 miliardi di dollari (che salda nel 2010). Gli Stati Uniti sono d’accordo con i vari punti della Pace, ma non entrano mai a far parte della Società delle Nazioni (anche se voluta da Wilson) e ciò va spiegato per la vittoria del Partito Repubblicano nelle elezioni del 1918.
Richieste dei Paesi vincitori
Il Paese che si accanisce fortemente contro la Germania è la Francia che, con il suo presidente Georges Clemenceau, chiede la riparazione di tutti i danni subiti durante la guerra, la demilitarizzazione del territorio della Renania e il controllo di varie industrie tedesche. La Gran Bretagna assume una posizione meno violenta di quella francese, pur chiedendo giustizia per i soldati inglesi morti e una riduzione della potenza tedesca. La posizione innovativa è quella di Wilson che si batte per il principio dell’autodeterminazione (consistente nel diritto all’indipendenza di un popolo soggetto a dominazione straniera) che porta allo smembramento dei possedimenti delle grandi nazioni e alla nascita dello spirito nazionalistico.