Come compilare un assegno?
L'assegno è un metodo di pagamento che viene usato sempre più raramente dagli italiani, di solito solo quando si sta affrontando una grossa spesa. Quindi capita spesso, davanti al libretto degli assegni, di domandarsi qual'è la modalità giusta di compilazione.
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semplici campi da riempire
L'assegno è schematico, con dei campi predisposti da riempire, sempre uguali, anche se ogni istituto bancario stampa il proprio libretto e quindi può essere graficamente diverso da banca a banca. Ci sono dei campi prestampati come il nome della banca di appoggio, l'agenzia dove è aperto il conto dell'emissario ed il numero di conto o un codice sostitutivo che lo identifica. Di solito sono graficamente ben evidenziati i campi da riempire a cura del correntista, essi sono tutti obbligatori. Il luogo di emissione: è un requisito formale che però influisce sui tempi di incasso dell'assegno. Data di emissione: è il giorno in cui si compila l'assegno. Scrivere una data successiva, cioè post-datare l'assegno è un illecito. Importo in cifre: l'importo in euro che si deve pagare. Si devono sempre includere i decimali. Se l'importo è intero si mette ,00. Importo in lettere: la cifra da pagare scritta in lettere (ed in italiano o comunque nella lingua di emissione). In caso di discordanza fra l’importo in cifre e quello in lettere, e vale sempre la cifra in lettere. E' diventata consuetudine scrivere comunque in cifre i centesimi, ad esempio "centotrentaquattro/71" per € 134,71. Beneficiario: Nome e cognome o ragione sociale al quale viene pagato l’assegno. Capita di intestare a proprio nome l'assegno, tipicamente per ritirare contanti in banca. In questi casi si usa anche scrivere 'a me medesimo' o 'all'ordine mio proprio'. Sottoscrizione dell’emittente: è la firma autografa, che deve corrispondere a quella depositata in banca al momento del rilascio del carnet di assegni.
Ulteriori norme di legge
Codice fiscale del girante: ogni "girata", per essere valida, deve riportare il codice fiscale del soggetto che la effettua. Clausola "non trasferibile": dal 30 aprile 2008 è obbligatoria la dicitura "non trasferibile". Se non è prestampata deve essere trascritta a mano obbligatoriamente per l'emissione di assegni di importo uguale o superiore a 5.000 euro Questa dicitura indica che l'assegno può essere pagato solo al beneficiario indicato.