Definizione e utilità degli studi di settore per le finanze dello Stato
Gli studi di settore rappresentano per la finanza pubblica uno strumento per far emerge l’evasione fiscale, ma basandosi su un calcolo presuntivo pongono importanti interrogativi sulla loro effettiva utilità.
Definizione
Gli studi di settore consentono di effettuare una valutazione sulla capacità di produrre redditi legati alle attività economiche e professionali, ma sono anche un ausilio per la fase degli accertamenti effettuati dall’Agenzia delle Entrate.
Finalità dello studio di settore
Attraverso gli studi di settore, distinti per categorie produttive e professionali, si determina un ricavo potenziale che un soggetto dovrebbe produrre.
Valore degli studi di settore
Attraverso l’applicazione degli studi di settore l’Agenzia delle Entrate è in grado di determinare se un soggetto dichiara un imponibile inferiore a quanto indicato nelle tabelle allegate allo studio, potendo intimare al contribuente il pagamento di una maggiore imposta. Dal punto di vista pratico gli studi di settore presentano notevoli problemi perché, se da un lato consentirebbero allo Stato di incassare un maggiore gettito, dall’altro provocherebbero una distorsione in quanto un soggetto che, in un determinato anno dichiara un determinato reddito, inferiore a quanto ipotizzato dallo studio di settore per quella determinata categoria, dovrebbe essere obbligato a versare una maggiore imposta. Negli ultimi anni, proprio per effetto della crisi mondiale, è stata richiesta la revisione degli studi di settore.
La valenza probatoria
In merito agli studi di settore si discute se gli stessi debbano essere valutati come presunzioni legali o semplici. La differenza non è semantica ma sostanziale, in quanto nel primo caso l’onere probatorio di fornire la prova contraria sarebbe a carico del contribuente che dovrebbe dimostrare le ragioni per le quali tali studi non dovrebbero trovare applicazione nel singolo caso concreto; nel secondo caso, invece, sarebbe onere dell’Agenzia delle entrate dimostrare la sussistenza di elementi tali da far ritenere la dichiarazione reddituale del contribuente infedele e, pertanto, applicabile lo studio di settore. Con la finanziaria 2007 è stato sancito il principio secondo il quale l’accertamento del fisco è legittimo anche solo in presenza di discordanza tra redditi dichiarati e studi di settore.
Limiti degli studi di settore
Equiparare ai fini dell’applicazione degli studi di settore commercianti e libero professionisti non giova a ottenere un quadro più veritiero, considerato che per determinate categorie, ad esempio gli avvocati, il rapporto professionale non si esaurisce come con un commerciante con la vendita di un prodotto, ma dura nel tempo e il compenso non è una somma pagata a titolo di prezzo di un bene, ma si tratta di un corrispettivo per l’attività svolta che dipende da tanti fattori. Ritenere con una presunzione ex lege che tutti gli avvocati, senza distinzioni personali e territoriali, producano un reddito non inferiore ad un certo limite è un falsità.