Douglas MacArthur, il generale ribelle
Il generale Douglas MacArthur fu un militare americano che prese parte alla Seconda Guerra Mondiale e alla Guerra di Korea. I suoi interventi poco successivi al famoso attacco di Pearl Harbor e il tentativo di coprire la famiglia imperiale giapponese subito dopo la fine della guerra mondiale, ne fanno un personaggio controverso.
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Biografia - Pearl Harbor
MacArthur nasce a Little Rock, nello stato americano dell’Arkansas e frequentò l’accademia militare di West Point, New York, diventando un ufficiale. Prima dello scoppio del primo conflitto mondiale, dove combatté e rimase ferito sul fronte francese, lavorò nei protettorati di Filippine e Panama. Generale di brigata, assunse il comando dell’accademia militare che aveva frequentato e, pochi anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, divenne consigliere militare presso il governo delle Filippine. Nonostante i successi della sua carriera militare, sembra che durante l’attacco di Pearl Harbor del 7 dicembre 1941, MacArthur non sia stato in grado di agire con la tempistica giusta, mancando di prontezza e operatività che comportò, sempre secondo alcuni storici, la riuscita dell’attacco giapponese e la perdita di numerosi bombardieri in occasione e, più in generale, l’invasione della flotta giapponese nel protettorato asiatico. Nel marzo del ’42 fugge insieme alla famiglia in Australia, assumendo il ruolo di Comandate supremo delle forze alleate. Dopo che l’ammiraglio Chester Nimitz riesce a conquistare alcune isole del pacifico, MacArthur ritornò nelle Filippine riconquista gran parte del territorio e, nel 1945 ricevette la delegazione nipponica con la resa incondizionata del Giappone.
Durante l’occupazione del Giappone MacArthur ebbe modo di stare in stretto contatto con la famiglia imperiale e, anche qui, il suo ruolo è considerato quanto mai ambiguo dalla critica storica: il generale statunitense, infatti, sembra che abbia agito segretamente per discolpare l’imperatore e la famiglia imperiale dei crimini di guerra, facendo scomparire eventuali testimonianze, facendo invece ricadere la colpa sul primo ministro Hideki Tojo. Negli anni successivi il generale si propose di fare del Giappone un paese che facesse gli interesse dell’Occidente, tenendo conto del diffondersi dell’ideologica comunista. Favorì la ripresa industriale, l’introduzione dei primi sindacati e lo smantellamento delle concentrazioni industriali e finanziarie.
Guerra di Corea
Allo scoppio della guerra di Corea, MacArthur, nominato comandante delle truppe dell’ONU, riuscì ad occupare Pyongyang, la capitale della Corea del Nord. L’avanza americana verso i confini cinesi portò però all’intervento della Repubblica Popolare Cinese che riuscì a liberare la città. In netto contrasto con la linea adottata dalla Casa Bianca, che aveva cercato la via del negoziato, MacArthur venne infine rimosso per grave insubordinazione (nonostante le direttive, aveva intimato i cinesi di ritirarsi).
Dopo undici anni tornò negli U.S.A. provando inutilmente ad entrare in politica. Morì nell'aprile del 1964 a Washington.