Il catasto edilizio urbano: normativa e tariffe
Il catasto non ha natura probatoria sulla proprietà dei beni immobili registrati presso di esso, ma ha una finalità di tipo fiscale, volta alla determinazione del valore delle relative rendite sulle quali vengono applicate le impostee le tasse.
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Il Catasto e le categorie catastali
Presso il Nuovo Catasto Edilizio Urbano sono conservati tutti i documenti, gli atti, le planimetrie e le mappe, relativi ai beni immobili (terreni ed edifici), suddivisi e organizzati in particelle (che ne permettono l'identificazione rimandando al proprietario e alle rendite attribuite sulle quali vengono calcolate le impostee le tasse dovute), e delle classi o categorie di appartenenza.
Lo scopo principale del catasto consiste nel censimento dei vari beni immobili, al fine di potervi attribuire una rendita e quindi, di conseguenza, l'applicazione delle imposte e delle tasse. Le classi o categorie catastali costituiscono dei raggruppamenti che permettono di catalogare i beni immobili, anche in funzione del loro uso (o destinazione di uso), una distinzione molto importante dato che per alcune categorie non sono previste l'applicazione di alcune imposte o tasse (come ad esempio l'esclusione dell'ICI sulla prima casa, ma dalla quale restano escluse le case che rientrano nelle categorie di lusso). Esistono numerose categorie catastali, ma ci limiteremo a quelle appartenenti al gruppo A, che raggruppano gli immobili destinati all'uso abitativo:
- A/1 (R/1) Abitazione signorile;
- A/2 (R/1) Abitazione civile;
- A/3 (R/1) Abitazione economica;
- A/4 (R/1) Abitazione popolare;
- A/5 (R/1) Abitazione ultra popolare;
- A/6 (R/3) Abitazione rurale;
- A/7 (R/2) Abitazioni in villini;
- A/8 (R/2) Abitazioni in ville;
- A/9 (P/5) Castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
Le novità sulla DIA
Un'indicazione precisa sulle tariffe catastali è molto complessa, dato che periodicamente sono stati fatti degli aggiornamenti che, in talune ipotesi, hanno riguardato solo alcune categorie catastali e, in altre, i beni immobili appartenenti ad alcuni comuni o ad alcune province. Ulteriori specifiche si possono ricercare sul sito dell'Agenzia del Territorio (specificando il comune, la provincia e la categoria catastale). Sul fronte degli immobili un'importante novità è stata introdotta con la legge 40 del 2010 che ha semplificato la burocrazia per gli interventi edilizi sugli immobili, eliminando la necessità di richiedere la DIA al Comune, ma creando un po' di confusione per quanto riguarda gli adempimenti con il catasto. Infatti, nel caso in cui i lavori portino a una modifica della 'destinazione d'uso' del bene immobile oggetto dell'intervento, ugualmente si dovrà procedere alla comunicazione del cambio al catasto perché possa provvedere all'adeguamento della rendita. Non bisogna mai dimenticare che il compito del catasto è quello principalmente di natura 'fiscale'.