La lupa capitolina, il simbolo di Roma
La lupa capitolina è una scultura realizzata in metallo bronzeo attribuita per anni alla civiltà etrusca ma che, invece, il test al carbonio 14 sembra dimostrare che essa abbia origini medievali.
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Romolo e Remo
La leggenda narra che la sacerdotessa vestale Rea Silvia, figlia di Numitore, discendente di Enea e Re di Albalonga, fu violentata da Marte, il dio della guerra e, da quest’unione, vennero concepiti due fratelli gemelli, Romolo e Remo. Nel frattempo, il fratello di re Numitore, Amulio, venne detronizzato e, onde evitare che i nipoti, da adulti, potessero rivendicare i loro diritti al trono, il perfido Amulio ordina di gettarli lungo il Tevere. La cesta che li conteneva si incagliò sulle pendici di un colle e i due fratellini vennero così trovati da una lupa che li allattò (scena riprodotta nella scultura) e si prese cura di loro fino a quando i gemellini non vennero trovati da Faustolo, un pastore, che decise di allevarli come suoi figli insieme alla moglie Acca Larenzia.
La scultura
La statua ha una forte componente simbolica e rappresenta nientemeno che la fondazione della città, operata da Romolo. Secondo le fonti storiche, esistono ben due statue della Lupa: una nel Lupercale, cioè l’antro in cui, secondo la leggenda, visse la Lupa, e l’altra nel Campidoglio e, sempre secondo le fonti storiche, sembra che originariamente i due bambini non fossero presenti nella scultura e siano stati aggiunti in un momento successivo, probabilmente nel tardo Quattrocento. In un primo tempo la statua fu conservata nel palazzo del Laterano, successivamente nella chiesa di San Teodoro e, nel 1471, papa Sisto IV della Rovere decise di donarla al popolo e, da quel momento, è stata conservata nei Musei Capitolini.
Immagine della Lupa
Essendo il simbolo della fondazione della città di Roma, durante il lungo periodo dell’Impero Romano la Lupa fu un soggetto largamente utilizzato come raffigurazione, insieme ai due gemelli o con il pastore Faustolo, in monete ma anche in oggetti di ceramica e, più tardi, in gioielli, in posizioni diverse ognuna delle quali ha un significato ben preciso per indicare i diversi aspetti della grandezza dell’Impero Romano.
L’immagine della Lupa venne altresì impiegata anche da Benito Mussolini durante l’epoca fascista, nelle operazioni di propaganda politica e sociale con l’intenzione di attribuire al Regime Fascista la stessa grandezza che ebbe l’Impero.